La dottoressa forse vittima di molestatore

La dottoressa forse vittima di molestatore Lecce, perde consistenza la pista del tossicodipendente: falso il nome sul registro delle visite La dottoressa forse vittima di molestatore Caccia all'autore di telefonate mute Sandro Tarantino LECCE Bella, energica e generosamente al servizio dei deboli, la dottoressa Maria Monteduro aveva lasciato sul tavolo la sua borsa, nel registro l'annotazione sull'ultima visita, dietro la porta dell'ambulatorio il cartello per informare il pubblico che era assente per una visita a domicilio. E aveva lasciato, nelle confidenze a un'amica, la paura che la turbava: qualcuno le telefonava di notte, nell'ambulatorio della guardia medica di Gagliano del Capo, e restava muto. Telefonava ancora e poi ancora, senza dire una parola. Perché? Anche lei se lo chiese prima che, la notte tra sabato e domenica, venisse ammazzata a colpi di pietra a dieci chilometri dal paese. La sua auto, una Renault 19, non è stata ritrovata. Non è stato identificato neppure l'ultimo paziente che risulta essere stato visitato da lei. E' un tossicodipendente che - ha annotato Maria Monteduro aveva una ferita al labbro ed esigeva addirittura di essere accompagnato a casa. Ma questo signore dal nome comunissimo nella zona non esiste. Anzi ne esiste uno soltanto, ma con questa storia - lo hanno accertato i carabinieri - non c'entra niente. E allora questo giallo con troppi perché ora ha un interrogativo in più. L'assassino potrebbe avere fornito false generalità prima del delitto. Possibile? Tutto, in questa storia, per il momento non torna. Lo stesso magistrato che coordina l'inchiesta, il sostituto procuratore Leonardo Leone de Castris, dice: «Non è semplice. Non abbiamo un nome, non abbiamo un movente». Qualunque ipotesi si ferma dinanzi alla storia di una moglie modello. Ci si chiede chi potesse volere la morte di una donna che divideva la sua giornata tra la famiglia e il suo piccolo di tre mesi, la guardia medica e il suo studio di endocrinologa, il Comune dove ricopri- va la carica di assessore ai Servizi sociali e l'impegno in favore dei tossicodipendenti. Certamente la dottoressa Monteduro, 40 anni, aveva paura e proprio la sera del delitto aveva te- lefonato alla sua collega Pompea Milo - con la quale aveva fino a pochi giorni prima lavorato nella guardia medica di un paese vicino, Coreano - per raccontarle delle telefonate: «Era- no le 22, mi disse che aveva ricevuto delle telefonate e che nessuno parlava. Può accadere, nel nostro lavoro, ma lei era preoccupata» racconta la dottoressa Milo. Il suo sogno era diventare medico di base e abbandonare i turni di notte. Sabato, entrata in ambulatorio alle 20, la dottoressa Monteduro visita l'ultimo paziente alle 3. Da questo mo- mento in poi non si sa che cosa sia avvenuto. Alle 6 del mattino il marito Giuseppe Greco chiama: l'attende a casa perché deve allattare il piccolo e lei non s'è vista ancora. Alle 8 gli risponde il dottor Francesco Mele, che deve darle il cambio a fine turno. E spiega al marito che la dottoressa non c'e. Dietro la porta, il cartello che giustifica la sua assenza; sul tavolo, la borea che avrebbe dovuto portare con sé in caso di visita domiciliare. Quindi è uscita da sola, con una persona che conosceva, oppure qualcuno potrebbe averla costretta a seguirlo usando poi la sua vettura. Ma non è uscita per una visita. Alle 9 il corpo di Maria Monteduro viene ritrovato a dieci chilometri di distanza, da un contadino. Uccisa con la pietra di un muretto a secco. Colpita alla testa. 11 magistrato ha «blindato» l'inchiesta chiedendo al medico legale che ha eseguito l'autopsia di non rilasciare dichiarazioni. «Non ho secretato nulla, i risultati dell'autopsia in questi casi sono comunque segreti» spiega de Castris. Sembra tuttavia che l'autopsia abbia escluso la violenza cantale. Oggi alle 16 i funerali. Gagliano del Capo, neppure seimila abitanti, si fermerà per dire addio alla dottoressa che aiutava i deboli. Ci saranno tutti. E forse, mescolato nella folla per passare inosservato, anche lui, l'uomo senza volto e senza nome. Prima di venire uccisa confidò a una collega la sua paura per le chiamate che riceveva nella notte L'autopsia avrebbe appurato che Maria Monteduro non ha subito violenza Il magistrato: un caso difficile non c'è un movente Maria Monteduro L'edificio che ospita la guardia medica a Gagliano del Capo

Luoghi citati: Gagliano Del Capo, Lecce