«Spendo mollo in beneficenza» di Armando Caruso

«Spendo mollo in beneficenza» LA LUNGA CONTESA CONTINUA ANNUNCIATI NUOVI APPELLI «Spendo mollo in beneficenza» // tenore: ma non so nulla dei miei redditi intervista Armando Caruso LUCIANO Pavarotti è allegro, non si lascia impressionare dalle cifre a nove zeri che il Fisco perentoriamente gli chiede. Si riposa nel suo appartamento di New York, in attesa del concerto che il 30 aprile terrà ad Albany. La sua voce, al telefono, è argentina, fresca, riposata. Maestro, il suo ricorso al fisco è stato respinto... «E' una notizia che mi giunge del tutto nuova. Mi spiace che a darmela non siano stati i miei avvocati, i miei commercialisti. Che vuole che le dica. Mi sembra quasi normale che il fisco sostenga che le sue indagini sono corrette e che rigetti il ricorso». Le chiede 4 miliardi e 600 milioni perché ritiene infondata la sua dichiarazione. «E ti pareva. Non tiene conto che sono un globe trotter, che guadagno molto, ma spendo tantissimo in beneficenza, che continuerò a fare perché fa parte del mio modo di intendere la vita e che se ci sono stati errori, sempre possibili, io so¬ no in perfetta buona fede. Non mi tiro indietro, ma i miei legali presenteranno altri ricorsi». Ma lei sa veramente a quanto ammonta il suo patrimonio? «Ma neppure per sogno. Non ci capisco nulla, e non voglio interessarmene direttamente perché altrimenti la mia vita artistica sarebbe un fallimento. Credo sia assurdo pensare che questa faccenda sia dolosa. La mia attività si svolge alla luce del sole e tutti sanno che a Montecarlo ho la residenza .dal 1983. Non capisco perché il Fisco si svegli adesso e indaghi sulle mie sostanze. Chissà quale disegno c'è dietro, ed è difficile saperlo. Mi spiace soltanto che adesso si dica in giro che Pavarotti evade il fisco, che non paga le tasse. Le tasse le pago, eccome». Lei ha fatto sempre beneficenza. Ha già in mente un progetto per i profughi del Kosovo? «Di progetti ne abbiamo tanti, ma prima di tutto dobbiamo sapere se sarà possibile far qualcosa per questi poveri perseguitati dalla stupidità umana e dalla crudeltà. Oggi non c'è alcuna possibilità di aiutarli. Aspettiamo che que¬ sta guerra cessi, per dare il nostro contributo. Del resto, per la Bosnia abbiamo creato un Centro musicale, di cui sono orgoglioso, affinchè i ragazzi possano studiare la musica. Speriamo soltanto che il fisco non pensi che anche quella sia una fonte d'evasione...» Maestro, ha fiducia nella cessazione delle ostilità in Serbia? «Non sono per nulla tranquillo. Credo finirà per durare più a lungo di quanto si possa pensare. Nei giorni scorsi ho parlato con Kofi Annan e anche lui mi è sembrato pessimista».

Persone citate: Kofi Annan, Pavarotti

Luoghi citati: Albany, Kosovo, Montecarlo, New York, Serbia