La rivincita della mascotte di Maurizio Molinari
La rivincita della mascotte TACCUINO MILITARE La rivincita della mascotte Maurizio Molinari IL contingente aereo misto belga-olandese doveva essere niente più che una mascotte per la flotta dell'operazione «Forza Alleata» ma invece, con il passare dei giorni, si sta affermando per capacità militari, trasparenza dell'informazione e pubbliche relazioni, beneficenza compresa. Tutto è iniziato alle 19,30 del 24 marzo con i decolli degli P-16 olandesi e belgi del DATF (Task force aerea belga-olandese) dalla base di Amendola nella prima sera dell'attacco alla Jugoslavia. Pochi minuti dopo furono quattro piloti olandesi di questa squadriglia a partecipare alla prima battaglia aerea della guerra, duellando assieme agli F-16 americani contro quattro Mig-29 serbi decollati da Batajnica: uno fu abbattuto dagli olandesi, due dagli americani e l'ultimo si diede alla fuga. Da allora, ogni giorno, il comando belga-olandese di Amendola non ha mai cessato di fornire ogni dettaglio sull'impiego operativo dei propri aerei (duelli, bombardaménti, eliminazione di difese aeree), sul loro salvo-rientro e sugli obiettivi delle quasi 700 missioni finora compiute dai 30 F-16 (10 belgi e 20 olandesi). Si è così saputo tutto o quasi su loro impegno: gli F16 sono stati più volte inseguiti dai temibili missili serbi «Samsix»; i Mig-29 hanno «ostacolato» i loro bombardamenti; le 2030 missioni giornaliere si sono svolte «anche con la nebbia»; gli attacchi sono stati indirizzati contro le difese anti-aeree serbe e anche contro «obiettivi strategici a terra» grazie al fatto che fra gli F-16AM olandesi al cimi sono dotati di missili aria-terra «Maverick» particolarmente adatti agli attacchi al suolo. Fra gli obiettivi al suolo colpiti da belgi ed olandesi ci sono le installazioni della polizia segreta vicino a Pristina ed una importante caserma dell'esercito jugoslavo nel Sud-Est del Kosovo ovvero due dei centri da cui parte la pulizia etnica contro gli albanesi. Tanta sincerità e tanta informazione costituiscono un vero esempio di «glasnost» multare per la Nato e sono state ripagate in patria da un sostegno crescente dell'opinione pubblica: l'85% degli olandesi e la maggioranza dei belgi condividono l'intervento militare contro la pulizia etnica in Kosovo. Quando la scorsa settimana il tenente colonnello olandese Jon Abma si è avvicendato al comando del distaccamento di Amedola con il pari-grado belga Frank De Winne, al suo ritorno in patria è stato accolto come un autentico eroe nazionale. Ma per belgi e olandesi conta anche l'opinione dei pugliesi. Così, tra missioni e decolli, i piloti del DATF hanno trovato il tempo di fare beneficenza - incontrando un'associazione di volontari che si occupa di disabili - e ricevere ramoscelli d'ulivo dai frati francescani.
Persone citate: Amendola, Frank De Winne
Luoghi citati: Jugoslavia, Kosovo
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