Mastella attacca «Non siamo i soli» di Fabio Martini

Mastella attacca «Non siamo i soli» IL LEADER RESTIAMO DETERMINANTI Mastella attacca «Non siamo i soli» intervista Fabio Martini ROMA Il suo piccolo partito è nella tormenta, ma lui il sannitico Mastella si sforza di sfoggiare uno stile anglosassone: «Piano, bisogna andarci piano con queste storie. Le vicende di Darida, di Mensorio o di tanti altri dimostrano che spesso persone arrestate, in seguito sono assolte. Non dimentichiamo mai che avvisi di garanzia li hanno patiti tu.Hi;'] Brodi, D'Alema; spt^, to8critto. Aspettiamo...». La «legnata» Clemente Mastella se l'aspettava da molti giorni e così ha avuto il tempo di calibrare la reazione, scansando atteggiamenti di sfida «alla Berlusconi». In un giorno nero per il suo partito, preferirebbe non esporsi («Interviste non ne voglio fare»), ma poi non disdegna il botta e risposta. Mastella, per l'Udr il colpo è quasi mortale? «No, non credo proprio. Sarebbe stato diverso se un caso di questo tipo fosse scoppiato in Lombardia. In Sicilia ce ne sono tante di vicende così. Giocano il sospetto, l'insinuazione. E poi diciamolo: in Sicilia ma anche fuori non c'è nessun partito che possa agitarsi più di tanto. Anche di recente sono stati sciolti per mafia tre consigli comunali, uno di sinistra e due di centro-destra». Una vicenda come questa potrebbe avere ripercussioni sul governo? «No, la vicenda in sé no. Ma una cosa è certa: la stagione segnata dall'intesa tra D'Alema e Cossiga è finita». In un giorno come questo, lei annuncia la crisi di governo? «Io non annuncio nulla, constato semplicemente quel che è sotto gli occhi di tutti. Ci hanno messo in croce con l'Ulivo. Tutti a invocarlo, Ulivo, Ulivo, Ulivo e poi cosa si scopre? Che alle elezioni l'Ulivo non c'è più. E non perché l'abbiamo fatto appassire noi, ma perché si sono litigati tra loro». ™E allora còsa succede il 14 giugno? «Quando saltano i nervi, ritHohiano di , saltarti /tanphe^ le coalizioni». E voi con chi vi schierate? «Anche in questo caso c'è una certezza: noi siamo determinanti per le maggioranze». Scusi, ma cosa vuol dire «le maggioranze»? «Vuol dire che bisogna aspettare fino a giugno». A D'Alema Tei ha suggerito un nome per sostituire Cusumano? «Noi non chiediamo nulla. Quando Masi, sottosegretario Udr, si è dimesso dall'Interno, non abbiamo chiesto nulla. E neanche stavolta». Ma almeno da Palazzo Chigi vi hanno detto se Cusumano sarà sostituito? «Non è questione che ci riguarda. Deciderà autonomamente il presidente del Consiglio». Il senatore Firrirello doveva candidarsi per le Europee: lo depennerete? «Lo dovrà decidere lui, assieme a tutti noi. Io non conosco le carte, ma i legali dicono che l'accusa si baserebbe sui sentito dire. Vedreino». Ha letto cosa ha detto Cossiga? «Devo dire che il suo è stato un commento elegante». Le ha fatto piacere? «Sì. Senza dimenticare che quando facemmo la lista dei ministri e dei sottosegretari nel partito io e Cossiga stavamo ancora assieme». E ora invece è esplosa una diaspora con tanti «bonsai»: alle Europee ci sarete voi, Cossiga e Dini, Buttiglione da solo... «Io non voglio fare polemiche, ma ho visto che chi si è rifugiato con Dini non è stato in grado di presentare il simbolo». «Andiamoci cauti Spesso gli arrestati 'p^sMÒ'Mtì assolti e perfino ^frodi e D'Alema hanno avuto avvisi»

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