Nasce la città dei saldi permanenti di Marco Zatterin

Nasce la città dei saldi permanenti Sorgerà fra un anno nell'Alessandrino il primo grande «outlet» italiano. Costerà 200 miliardi Nasce la città dei saldi permanenti In 180 negozi, grandi marche con lo sconto Marco Zatterin invialo a SWINDON L'ultima locomotiva a vaporo ad uscire ciarli immensi capannoni della Great Western Railways fu appropriatamente battezzata Evening Star, Stella della sera. Era il 1960 e, dopo oltre un secolo di onorato servizio, lo sbuffare della motrice segnava la fine della gloriosa stagiono in cui Swindon era stata capitale dell'industria ferroviaria britannica. Per il grande impianto costruito ad un passo dalla strada ferrata cominciavano i tempi della decadenza e della ruggine, dei vetri infranti e dei 40 mila posti di lavoro andati in fumo. All'inizio degli anni Novanta le sale cadevano a pezzi, le pareti erano ammuffite, i pilastri gialli suggerivano la possibilità di crolli imminenti. Poi sono arrivati loro ed è stata una rivoluzione, «Loro» sono la McArthurGlen, la società che dal 1993 costruisce e gestisce outlet stores in giro per l'Europa. Sono sbarcati nella cittadina del Wiltshire, hanno restauralo le vecchie officine trasformandole in un modernissimo centro commerciale, dove nell'ultimo anno sono passati 5 milioni di consumatori calamitati dalla prospettiva di acquisti firmati n prezzi sposso irresistibili. Dietro i banchi di Burberry's, Nike, Benetton e Levi's - per dirne solo alcuni - è fiorito un migliaio di opportunità di lavoro grazie ai capi messi in vendita «almeno col 30% di ribasso». Sono ri mai lenze di magazzino, non ci sono tutti i modelli, ma poco importa perché fa premio il blasone della marca. E' un parco di divertimenti per adulti, dove si compra e si risparmia, una rivisitazione di Disneyworld intorno alla quale la depressa economia di Swindon ha trovato inediti spunti di sviluppo. Il modello funziona dappertutto, assicurano i manager della società nata dall'unione dell'americana McArthurGlen e della britannica Hritish Airpoit Authority, la Baa che gestisce l'aeroporto di Heathrow e, da poco, anche quello di Capodichino. Sinora hanno aperto sotto outlet in Europa c altri quattro partiranno entro il Duemila. Uno sarà italiano, novità assoluta per il Paese; l'obiettivo è di arrivare a cinque. Si è deciso di cominciare da Serravalle Salvia, nell'Alessandrino, appena fuori dal casello della Milano-Genova; il secondo centro potrebbe ossero a Barberino. «Quando lanciamo un progetto studiamo attentamente le potenzialità del territorio - spiega Luca de Ambrosis, direttore generale per l'Italia - questa è un area che propone spunti archeologici con l'insediamento romano di Libarna, ma attira anche il turismo enologico con le colline del Cortese di Gavi». In prossimità del casello della «A7», la McArthurGlen si è assicurata una superficie su cui intende costruire 35 mila metri quadrati di negozi, con uno stile che dovrà riproporre l'architettura del basso Piemonte e della Liguria. Collocato a 40 minuti da Genova, 50 da Milano e 90 da Torino, l'outlet occuperà in una prima fase poco più di un terzo dello spazio previsto sulla carta. In totale si conta di ospitare circa 180 punti vendita che saranno circondati da 2.500 metri quadrati destinati ai ristoranti e da un'area giochi per i bambini, L'investimento iniziale sarà di duecento miliardi; in Europa no sono stati sinora impiegati 1.100, con i quali si è costruito il 37% dello spazio outlet del continente. Quello di Serravalle, come gli altri della famiglia, sarà gestito dalla McArthurGlen, responsabile della costruzione, ma anche di manutenzione, gestione e amministrazione dei complessi. Il contratto con i negozi ha la forma di «cessione di ramo d'azienda», è una compartecipazio¬ ne che dura dieci anni, ad un costo che di norma equivale al 10% del fatturato. La marca si occupa dell'arredamento interno ed è responsabile della merce, della sua qualità e di mantenere i listini bassi. Nei prossimi mesi gli uomini della McArthurGlen, che proprio oggi ricevono dal Principe Carle un premio per il progetto di Swindon, faranno spola fra Londra e Serravalle per seguire la loro creatura italiana. Il problema, come in tutti gli altri casi, è la resistenza dei commercianti locali che temono di essere buttati fuori dal mercato. «Un outlet è un affare per tutti - assicura de Ambrosis -. L'esperienza dimostra che nel peggiore dei casi non si guadagna nulla», Al di là «di dubbi e paure legittimi, sono convinto che questo porti mezzi e sviluppo», aggiunge Antonio Molinari, sindaco ulivista di Serravalle che ha fiutato il business. Gli angloamericani sembrano avere la via spianata e a giugno annunceranno il nome del loro partner italiano. Poi partirà il cantiere e, con questo, il conto alla rovescia per la nascita dell'outlet piemontese, la prima città italiana del saldo senza stagione. Un centro analogo in Inghilterra visitato in un anno da 5 milioni di consumatori attratti dalle offerte A fianco, il progetto della «città dei saldi» che sorgerà nel Duemila a Serravalle Scrrvia e conterrà 180 negozi. A destra, l'outlet di Swindon, in Inghilterra

Persone citate: Antonio Molinari, Benetton, Luca De Ambrosis, Nike, Principe Carle, Serravalle Salvia, Serravalle Scrrvia