«La diagnosi è precoce, la cura no» di Daniela Daniele

«La diagnosi è precoce, la cura no» «La diagnosi è precoce, la cura no» Malasanità a Brescia: uno dei migliori centri per i tumori impone lunghe liste di attesa Paziente denuncia: aspetto la terapia dal 1° aprile Daniela Daniele ROMA La parola magica è: prevenzione. Riguarda anche un importante capitolo della riforma sanitaria in dirittura d'arrivo, così come riguardava quelle precedenti. Ma, nel nostro Paese, rimane sulla carta. Un esempio. E' la storia di Nicola duomo, 53 anni, docente di Pedagogia Speciale all'Università di Bologna, facoltà di Scienze della formazione. Cuomo è esperto di problemi di organizzazione, ha lavorato come consulente all'ospedale Maggiore e al Sant'Orsola di Bologna, al Bambino Gesù e alla Casa di Cura San Raffaele di Roma. E' sempre impegnato a organizzare convegni per migliorare l'assistenza dei più sfortunati, gli handicappati. E' cicco da vent'anni. Ha un tumore alla gola (il referto dice: carcinoma spinocellularc). «Preso in tempo». Ma quel tempo ora fugge, corre via, giorno dopo giorno, e la terapia immediata che dovrebbe dare un senso a quella che e stata una diagnosi precoce, viene rimandata di settimana in settimana. Perché? La sua esperienza il professore ce la racconta, «non perché voglia fare una protesta, ma per cogliere l'occasione di analizzare il problema e individuarne la soluzione anche a vantaggio di chi dovesse, suo malgrado, aver¬ ne bisogno dopo di me». A metà marzo, Cuomo si fa visitare dal proprio otorino il quale vede «qualcosa» che lo mette in allarme e dispone, subito, l'esame istologico. Il referto, con la data del 20 marzo, purtroppo non lascia dubbi: si tratta di tumore maligno. Non occorre intervenire chirurgicamente, dice il medico, si può ancora fermare il male con la terapia radiante. Fin qui tutto si svolge secondo le buone regole della prevenzione. Poi, il docente decide di farsi visitare dal professor Lorenzo Magno, direttore dell'Istituto del Radio «O. Alberti», agli Ospedali Civili di Brescia. «Ho scelto quella struttura - spiega - perché mi è stata segnalata come un fiore all'occhiello nel campo della radioterapia. Mi rendo conto che proprio questa sua fama attira molti pazienti e che le richieste sono tante». Cuomo è visitato dal professor Magno il 1° aprile. «Mi viene promesso un rapido ricovero, intorno all'8 - continua -, con immediato avvio della terapia, visto che la mia è una patologia d'urgenza». Ma il ricovero avviene il 15 aprile e ancora a tutt'oggi la cura non ha avuto inizio. Il malato entra in ospedale il lunedì. Se ne sta seduto sul letto (che, ovviamente, tiene occupato), lavora al suo personal computer parlante e aspetta, invano, di essere chiamato per la cura. Poi, il venerdì torna a casa, perché di sabato e domenica i macchinari restano fermi, fi lunedi si ricomincia. Il professor Cuomo, allora, scrive una lettera al professor Magno, facendogli presente che la sua diagnosi precoce, con quell'andazzo, sta, di giorno in giorno, perdendo valore. Il direttore gli risponde con una lettera tanto garbata quanto sconsolata: Cuomo ha ragione, ha perfettamente centrato il problema. Ma ogni volta che lo stesso Magno ha presentato «proposte, rimostranze, lamentele dei pazienti» a chi di dovere, si è sempre sentito rispondere allo stesso modo: ci sono norme nazionali, contratti collettivi, limiti di bilancio da rispettare. «La lista d'attesa quindi - scrive Lorenzo Magno -, che nella mia Divisione è tra le più brevi in Lombardia grazie all'abnegazione degli operatori, diventa una costante sgradevole e inevitabile». Quanti casi come questo ci sono in Italia? Quante strutture «fiore all'occhiello» messe nell'impossibilità di rispondere in tempi brevi alle richieste urgenti dei malati? «Un centro come quello di Brescia - osserva Nicola Cuomo - potrebbe essere una risorsa. Invece, in fin dei conti, viene trattato come un problema, una grande disgrazia». Alla faccia della diagnosi precoce e delle campagne per la prevenzione.

Persone citate: Cuomo, Gesù, Lorenzo Magno, Nicola Cuomo

Luoghi citati: Bologna, Brescia, Italia, Lombardia, Roma, Sant'orsola