Berlusconi rilancia

Berlusconi rilancia Berlusconi rilancia Sul Kosovo appoggeremo un governo di minoranza MILANO. Il Polo è pronto ad appoggiare il governo nella sua alleanza con la Nato anche nel caso in cui venga deciso l'impiego di truppe di terra: lo ha ribadito ieri Silvio Berlusconi precisando che «se la Nato dovesse decidere l'impiego di truppe di terra, il Polo di certo non entrerebbe nel governo, ma sosterrebbe un governo di minoranza». Per coerenza, infatti, secondo il Cavaliere, «molti esponenti del governo dovrebbero dimettersi se non vogliono perdere definitivamente la faccia: prima hanno minacciato di farlo perché l'Italia dava le basi, poi perché si diceva pronta ad una difesa attiva, poi perché partecipava ad azioni di guerra. Certo è che nessuno si è mai dimesso». E l'ipotesi di un «Governo di guerra» proposto da Cossiga? «No comment», ha risposto. A chi gli ha chiesto notizie sui rapporti con Fini il Cavaliere ha precisato: «Sui principi e sui valori non vi è alcuna tensione con An. I contrasti semmai possono esserci su elementi tecnici, come per esempio la legge elettorale, ma quello non è un problema. E' normale che all'interno del Polo vi siano visioni variegate». Quanto poi all'ipotesi fatta dal sindaco di Roma Rutelli, per cui Berlusconi vorrebbe rifare la De insieme a Marini, il leader di Forza Italia ha risposto: «Queste sono stupidità legate al mondo della politica. Forza Italia è il centro, ed è il mio vanto. E' un partito laico, non laicista, con cinque anime: De, Psi, Pli, Pri e Psdi». «Credo di essere un leader - ha sottolineato - che riesce a star dietro a tutte queste anime. E vorrei aggiungere questo: non dico di essere 1' unica persona seria che sta ai vertici della politica italiana, ma poco ci manca». Il leader di Forza Italia ha anche detto che la Nato ha fatto bene a bombardare il palazzo della tv serba. «Sono d'accordo con coloro - ha affermato Berlusconi - che sostengono che la tv poteva essere considerata obiettivo bellico, fonte di propaganda serba. Cioè un'arma nelle mani del regime. Il regime, dovremmo saperlo, è abituato a considerare gli uomini come cose e, anche se sapeva che il palazzo avrebbe potuto essere bombardato, ha lasciato gli uomini dentro a morire». Dunque - gli è stato chiesto - lei è d'accordo con D'Alema su questo punto ed è contrario al ministro degli Esteri Dini che ha criticato quel bombardamento? Come giudica questa spaccatura interna al governo? «E' uno dei soliti, normali paradossi della politica italiana». [Ansa]

Persone citate: Berlusconi, Cossiga, D'alema, Dini, Rutelli, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Italia, Kosovo, Milano, Roma