Strasburgo, la carica dei sindaci

Strasburgo, la carica dei sindaci La Ue: non c'è incompatibilità. Lunedì il termine per depositare i simboli Strasburgo, la carica dei sindaci Napolitano «grande indeciso» Raffaella Silipo La carica dei sindaci su Strasburgo. I primi cittadini potranno essere candidati alle europee: tE' stata accantonata la questione dell'incompatibilità tra parlamentare e sindaco di una grande città», dicono infatti fonti diplomatiche, anche se l'ultima parola verrà lunedì dalla riunione dei Ministri degli Esteri. E siccome proprio lunedì alle 16 scade il termine per presentare i simboli, sarà un week end di grandi manovre. Intanto l'irruzione sulla scena dei primi cittadini sta già provocando aJcuni effetti. Primo fra tutti il «no» di Giorgio Napolitano a candidarsi nelle liste diessine. L'ex ministro dell'Interno è molto diffidente nei confronti dell'operazione, il partito continua a garantirgli il massimo sostegno. «La decisione sul capolista del Sud - dice lui - sarà presa dalla direzione. Per quanto mi riguarda, vi sono considerazioni di carattere personale». «Non ci sono novità, stiamo lavorando con discrezione, senza pubblicità - dice Pietro Polena -. Comunque non c'è nulla da ricucire». Al di là del «caso Napolitano», i capolista ds sono, nel Nord Est, l'expresidente Anm Elena Paciotti; nel Nord Ovest l'ex segretario Cgil Bruno Trentin; al Centro Walter Veltroni; nelle isole Claudio Fava; al Sud rimane il punto interrogativo sull'ex ministro dell'Interno che sarà sciolto ai primi di maggio, in lista dovrebbe esserci, oltre ai sindaci di Salerno e Reggio Calabria, il giornalista tv Corrado Augias. Insieme alla Paciotti, i Ds schierano l'ex sindaco di Bologna Renzo Imbeni. A fianco di Veltroni Giorgio Ruffolo. Un altro «grande indeciso» abita in casa popolare. E' Mino Martinazzeli, che Piazza del Gesù vorrebbe capolista nel Nord Ovest. In alternativa si pensa all'ex ministro dell'Istruzione Giancarlo Lombardi. Al sud il nome più sicuro è quello di Gerardo Bianco, al Centro dovrebbe presentarsi il leader Marini, seguito dal senatore Vittorio Cecchi Gori e da Silvia Costa, mentre nel Nord-Est circola il nome di Pierluigi Castagnetti. Non sarà candidato invece Ciriaco De Mita, la cui presenza avrebbe creato una testa dì Usta tutta irpina. I Democratici invece avevano un problema diplomatico non da poco: chi mettere capolista in Sicilia dei due sindaci eccellenti, Enzo Bianco a Catania e Leoluca Orlando a Palermo, città oltretutto divise da tradizionale rivalità? Prodi, equanime, ha deciso di renderli capolista entrambi, con i nomi in ordine alfabetico. «In Sicilia - dice Prodi - possiamo contare su due grandi personalità, che hanno conseguito successo e prestigio per sé stessi e le proprie città. Hanno dato entrambi la pro¬ pria disponibilità e dunque noi presenteremo due capolista». «Accetto ha detto Orlando -. L'impegno di tutti deve essere dimostrare quanto sia importante il progetto dei Democratici per il futuro delle isole e per il rinnovamento della politica in Italia e in Europa». Capolista a Sud, Di Pie- tro sarà «numero due» nelle circoscrizioni del Nord, ma non al Centro: l'ipotesi sarebbe stata fortemente ostacolata dallo stesso capolista Rutelli. In lista con l'Asinelio pure l'ex presidente diessino dell'Emilia Romagna Antonio La Forgia a Nord Est e l'olimpionico Pietro Mennea. Per la cultura, dopo il «no» del filosofo Gianni Vattimo, si segnalano lo storico Lucio Villari (figlio di Rosario Villari) e Tahar Ben Jelloun, scrittore maghrebino, autore del best-seller Il razzismo spiegato a mia figlia. I Verdi, ninne, hanno messo a segno alcuni «colpi» di buon effetto popolare. Dopo là sorella di Giovanni Falcone, Maria, e lo scrittore Aldo Busi, annunciano adesso la presenza in lista dell'alpinista Reinhold Messner, un nome di grande impatto ambientalista. Sempre nel Nord -Est un altro nome di spicco, l'etologo Giorgio Celli, mentre si sta decidendo in questi giorni l'ingresso dell'ex presidente del Wwf, Grazia Francescato. Dal canto suo, Rifondazione punta tutto sul leader: Fausto Bertinotti sarà capolista in ogni circoscrizione, seguito, al Sud, dal magistrato Giuseppe Di Lello. Capolista unico anche per le Uste An-Segni: l'ipotesi (uscita dal vertice di ieri con i due leader, Masi, Taradash, La Russa, Ureo, Alemanno e Matteoli) è quella di Gianfranco Fini numero uno, seguito da un candidato del Patto Segni in tutte le circoscrizioni: nel Nord-Ovest Diego Masi, al Nord-Est Marco Taradash, nel Centro Segni, nel Sud Ernesto Caccavaie e nelle Isole Vincenzo Viola. Democratici: pace armata Bianco e Orlando capilista in coppia Candidati anche Mennea e Tahar Ben Jelloun Qui accanto Reinhold Messner in campo con I verdi, a sinistra Tahar Ben Jelloun