Festa triste a Washington

Festa triste a Washington Festa triste a Washington Un vertice senza smoking e fanfare WASHINGTON 1 massimi vertici della Nato avevano decretato: niente smoking durante il vertice di Washington, nemmeno alla cena ufficiale offerta da Bill e Hillary Clinton. E così - fatto assolutamente insolito per il cerimoniale della Casa Bianca - i diciannove leader dell'Alleanza si sono presentati a cena ieri sera sfoggiando un sobrio «business adire». Washington in primavera è sempre un'esplosione di colori tulipani, azalee, glicini, lillà fioriscono in grande profusione. Ma il vertice della Nato che si è inaugurato ieri, complice anche un cielo triste e piovigginoso, ha finito per ingrigire la capitale, trasformandola improvvisamente in una città in bianco e nero. Dopo il solenne «consiglio di guerra» sul Kosovo tenuto ieri mattina al Mellon Auditorium, l'edificio neo-classico dove la Nato fu tenuta a battesimo il 4 aprile del 1949, i diciannove leader hanno partecipato ad una cerimonia in tono minore per celebrare i cinquant'anni dell'Alleanza. «Abbiamo voluto fare le cose con semplicità e dignità», ha spie- Sato Thomas Gorman, il generassimo che governa con pugno di ferro la macchina organizzativa e scenografica del summit. I diciannove leader sono saliti sul podio uno ad uno. Stretta di mano, brevi discorsi di circostanza, fine. Nessuno sfarzo, nessun eccesso hollywoodiano. I piani iniziali prevedevano una scenografìa completamente diversa. La cerimonia doveva svolgersi all'aperto, sulla Constitution Avenue. Erano previsti cortei di bande militari, voli acrobatici, parate. Grandi spalti erano stati allestiti lungo la strada. Erano stati chiamati ì migliori specialisti dell'industria cinematografica. Doveva esserci un recital di Celine Dion (nelle primissime bozze c'era anche il nome di Barbara Streisand). Insomma, si profilava uno spettacolo un po' parata militare un po' Notte degli Oscar. II conflitto nel Kosovo ha fatto saltare tutto. Con grande sollievo delle delegazioni ma con grande rammarico delle autorità cittadine, che speravano di usare questo vertice per rilanciare l'immagine internazionale della città dopo anni di declino e degrado. Per molti Washington rimane la capitale americana del crimine, una città per metà Terzo mondo, con servizi scadenti, che è stata governata per anni da un sindaco corrotto e cocainomane (Marion Barry)., L'idea di Tony Williams - l'uomo dall'eterno farfallino che dovrebbe essere il sindaco della rinascita - era di trasformare il vertice in un gran festival, con musica, spettacoli e ristorantini etnici in giro per la città. Ma chiaramente non è più aria di festa. Washington è ima citta «in guerra», e non e il momento di pensare alle relazioni pubbliche. Il centro non ha nulla di ospitale. Gli uffici sono vuoti perché l'ordine è di non venire a lavorare. Le strade sono state chiuse al pubblico. Il Mail, quel chilometro di verde che corre dal Campidoglio al monumento a Lincoln ed è sempre pieno di turisti, è deserto. In circolazione solo i cortei di limousine che sfrecciano per la città a sirene spiegate. L'ordine, tuttavia, non è perfetto. Il comune aveva deciso di spostare forzosamente i barboni che vivono nel centro in alcune sistemazioni provvisorie fuori città. Molti di loro hanno risposto di essere insensibili alle esigenze del vertice Nato ed hanno opposto una tale resistenza che alla fine le autorità cittadine hanno preferito desistere piuttosto che scatenare una polemica. ia. d. r.] I sindaco di Washington Williams

Persone citate: Celine Dion, Hillary Clinton, Marion Barry, Mellon Auditorium, Sato, Streisand, Thomas Gorman, Tony Williams, Washington Williams

Luoghi citati: Kosovo, Lincoln, Washington