UN BIMBO DEL KOSOVO

UN BIMBO DEL KOSOVO UN BIMBO DEL KOSOVO La guerra che insanguina Serbia e Kosovo ha dato il via alla mobilitazione di associazioni umanitarie che tentano di portare sostegno e calore umano alle vittime. Anche i ragazzi si mobilitano, come dimostra l'iniziativa proposta dalla V A del liceo classico europeo «Umberto I» di via Bligny 1 bis: i ragazzi, sotto la guida della docente di inglese Sara Coccolo, stanno organizzando una raccolta di fondi per l'adozione a distanza di bambini kosovari rimasti orfani. L'idea è venuta all'insegnante dopo aver assistito ad un programma tv in cui venivano forniti i recapiti telefonici di un'associazione di Milano che propone iniziative di questo genere. L'agenzia tiwa famiglie albanesi che si prendano cura per sei mesi di alcuni bambini con il supporto di un assegno mensile di circa 300 mila lire. I soldi raccolti dai ragazzi dovranno essere versati sul conto corrente postale 5256 intestato al «Comitato italiano sostegno a distanza» indicando come causale «Pro Kosovo». Insieme con il denaro bisognerà inviare una scheda con le generalità della scuola: così l'agenzia invierà una scheda con i dati anagrafici e le fotografie dei bambini aiutati. Chi desiderasse più informazioni può contattare l'agenzia milanese (02/98.23.21.02 o 02/98.23.20.20), perché in definitiva sono i bambini a patire le peggiore conseguenze dei «giochi di morte» senza senso dei «più maturi» adulti. Alberto Voarino

Persone citate: Alberto Voarino, Sara Coccolo, Umberto I

Luoghi citati: Kosovo, Milano, Serbia