MUSICA E CELLULOIDE

MUSICA E CELLULOIDE MUSICA E CELLULOIDE Filmati e registrazioni all'Unione Culturale «Interpreti musicali. Confronti tra filmati e registrazioni audio» è il nuovo ciclo organizzato dall'Unione Culturale Franco Antonicelli, di via Cesare Battisti 4. Martedì 27 aprilo, alle ore 20.30, Luca Cerchiari parla di «Louis Armstrong, Duke Ellington. Charlie Parker nel fili nati d'epoca». Il 18 maggio, alle 20,45. «Invece, era proprio un eccentrico: Glenn Gould in filmati e resglstrazior» a cura di Ernesto Napolitano. Il l" giugno, alle 20/ > Paolo Gallarati illustra «Interpi ;:i mozartiani a confronto». Il ciclo è curato da Gilberto Bosco. m EMORE di una lunga esperienza d'ascolto dal vivo e lei suggerimenti teorici del compianto etncmusicologo Diego Carpitella, nel mio corso di «Civiltà musicale afro-americana» al Dams di Torino, utilizzo sistematicamente filmati e "ideo musicali, nella convinzione che la musica, oltre che fatta e ascoltata, nonché «letta», vada sempre anche vista. Fra tutte le musiche, quella afro-americana implica di per sé una componente visiva che è l'esito di una complessa relazione di segni corporali, gesti, atteg¬ giamenti, emozioni e «atti performativi». Per questo, il cortese invito di Gilborto Bosco a toccare il tema dei filmati d'epoca relativi al jazz mi è sembrato particolarmente invitante: la storia del jazz è anche drammaturgia, come lo sono le sue esibizioni concertistiche, e si intreccia inoltre, da subito, con quella del cinema, cui fornisce titoli e spunti, da «Il cantante di jazz» (primo film sonoro, 1928) a di re del jazz» (1930, primo musical cinematografico, con Bing Crosby e Paul Whiteman). Questi e gli innumerevoli altri film e filmati nei quali il jazz entra a qualche titolo sono peraltro assai difficilmente reperibili, sia a livello istituzionale sia presso la distribuzione commerciale, per cui ogni occasione è utile, compresi i non frequenti «passaggi» televi. sivi della musica afro-americana. Per la serata all'Unione culturale Franco Antonicelli ho pensato a un piccolo cambiamento di programma, rispetto ai previsti filmati su Duke Ellington (nella foto) e Charlie Parker, concentrando l'attenzione sul trombettista e cantante Louis Armstrong, principale protagonista del film di Arthur Lubin «La città del jazz» (1947), nel quale figurano altri celebri solisti di New Orleans, cui è dedicato, nonché la straordinaria cantante Billie Holiday e un (giovane) clarinettista e sassofonista, Woody Herman. E' l'occasione per apprezzare le doti interpretative «teatrali» e umane di Armstrong, ma anche per riflettere su quanto il film sa proporci, con mano leggera ma tutt'altro che ingenua, in relazione al problema ancora in parte irrisolto della corretta comprensione della musica afro-americana. Luca Cerchiari 40

Luoghi citati: New Orleans, Torino