Sportineria

Sportineria RUBRICA chiama rubrica, argomento chiama argomento. C'è un giostraio arrabbiatimi con noi per conto di tutti i suoi omologhi - è il caro grande Carlo Piccaluga, il papà di tutti i giostrai d'Italia -: in una recente Sportineria abbiamo dato spazio al tremendismo dei pupi, impegnati a impegnare genitori e nonni nelle alte spese per le follie al Luna Park. Sarebbero, sono gli stessi pupi che, viziati nelle loro case, nelle lore abitudini da giocattoli elettronici, da regali sceiccali come l'automobilino con motorino a scoppio, al Luna Park riscoprono il loro umanesimo ludico, e si gettano sulle giostre di una volta, costi (appunto) quello che costa. Ma lo fanno a intermittenza, -magari quando la festa comandata si evolve in afflusso canonico di massa, e paiono (o sono) minisoldati di un esercito, vincolati a ordini misteriosi di pifferai graduati. I vecchi giostrai tradizionali si sentono in missione: devono conservare, e non solo a scopo museale, ma per le folle delle feste comandate, l'autoscontro, l'ottovolante, anche i cavallini che girano in tondo. La manutenzione costa, il personale pure, le norme per la sicurezza sono terribili e pesantissime, i pezzi di ricambio sono introvabili, non c'è più un'autentica produzione e l'artigianato costa moltissimo. Ogni tanto un giostraio antiquo non ce la fa più, si ritira. Altro che prezzi smodati. Si va verso la conservazione del vecchi giostrai ad opera del Wwf? Oppure il fanciullino che sta dentro di noi e persino dentro i terribili bambini moderni vincerà sempre con la sua voglia di giostra «umana», di giocattolo semplice? E' un conflitto esistenziale, pieno di filosofie, di umanesimi spiccioli. I genitori assistono, impotenti e paganti: comprano al pargolo o alla pargolao la play-station, l'automobilina quasi vera, e poi sono felici quando gli stessi pargoli, gratificati da quei regali, vanno sulla medesima giostra in cui andavano loro, i papà e la mamme, venti, trenta anni prima. Non ci fosse il problema che devono pagare sempre, sarebbero persino felici dell'alternativa, chimera della vita politica, realizzata dallo stesso pupo nella sua piccola polis personale rutilante di elettronica e di elettricità, con il lucore algido dei teleschermi di giochi difficili e le scintille primarie delle vecchie automobili del caro tenero autoscontro.

Persone citate: Carlo Piccaluga

Luoghi citati: Italia