VARSOVIA SENZA MIENUHIN di Leonardo Osella

VARSOVIA SENZA MIENUHIN VARSOVIA SENZA MIENUHIN // complesso suona il 24 per la stagione del Lingotto PURTROPPO Torino non potrà applaudire Yehudi Menuhin, che doveva dirigere il concerto della Sinfonia Varsovia di sabato 24 per la Stagione del Lingotto. Il grande musicista, che dopo una carriera sfolgorante come violinista aveva abbracciato quella di direttore, è mancato alcune settimane fa, lasciando un incolmabile vuoto. Profondo è il rammarico del pubblico, che già con la morte di Georg Solti a pochi giorni dal concerto per Settembre Musica aveva dovuto assistere a uno spettacolo «in memoriam», anziché al trionfo di un «grande vecchio». Comunque l'appuntamento con la Sinfonia Varsovia non viene meno e così, il 24 alle 20,30, nell'Auditorium Giovanni Agnelli il complesso polacco arriva regolarmente, dopo avere modificato anche il programma rispetto al previsto. Direttore e violino solista sarà Dmitry Sitkovetsky, un figlio d'arte, dato che i suoi genitori sono il violinista Julian Sitkovetsky e la pianista Bella Davidovich. Nato nel 1954 a Baku, dove ha studiato con Juri Jankelevich, si è perfezionato in America alla Julliard School, intraprendendo poi una carriera che lo ha visto esibirsi anche in duo con la madre e in trio con il violoncellista David Geringas e con il pianista Gerhard Oppitz che, guarda caso, sono anch'essi in queste settimane a Torino per la Rai. La scomparsa di Menuhin ha indotto alla rinuncia anche il violino solista già designato, Daniel Hope, e dunque sarà lo stesso Sitkovetsky a suonare nell'unico brano che è rimasto del vecchio programma: il «Concerto n. 1 in si bemolle maggiore K207» di Mozart. E' il primo di una serie di cinque ed è anche quello che più degli altri guarda ancora u ritroso, all'arte violinistica italiana di Coralli e Vivaldi. Completamente rivoluzionato il resto della proposta musicale, che originariamente prevedeva ancora la «Sinfonia n. 5» di Schubert e la «Jupiter» di Mozart. Per cominciare, ancora del «divin Volfango», si ascolterà la «Sinfonia in la maggiore K201 », appartenente anch essa a una fase non ancora pienamente matura del compositore, a cavallo tra la lezione di Franz Joseph Haydn e il cosiddetto «stile galante». Sitkovetsky ha poi scelto due pagine di Beethoven. Una lo vedrà di nuovo impegnato anche come violinista, ed è la «Romanza in sol maggiore op. 40». E' la prima di due (l'altra è Top. 50) che si aggiungono al ben più famoso «Concerto op. 61 ». Concepita in un solo movimento, ha una forma sciolta e libera. L'altra, a completare la serata, è la «Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21», anch'essa testimonianza di una musica che «guarda all'indietro» all'insegnamento di Haydn. Leonardo Osella La Sitifonia Varsovia dofx> un concerto di qualche tempo fa, con il suo direttore ¥ehudi Meimhin

Luoghi citati: America, Baku, Torino