UNA MORBOSITÀ NEOGOTICA E UNA BUONA GRIFFE
UNA MORBOSITÀ NEOGOTICA E UNA BUONA GRIFFE UNA MORBOSITÀ NEOGOTICA E UNA BUONA GRIFFE PATRICK McGrath sembra voler incoraggiare chi definisce neo-gotici i suoi romanzi, per esempio quando chiama un personaggio del Morbo di Haggard Vincent Cushing, citando dunque contemporaneamente Vincent Price e Peter Cushing, famosi protagonisti di film di orrore e mistero. Ma a differenza di quelle pellicole un po' ingenue e della letteratura alla loro base, in McGrath il cruento e il sensazionale sono immessi in un contesto realistico. Gli ospedali, sia quello psichiatrico di Follia sia quello generico del libro più antico, così come gli abitati urbani rispettivamente, la capitale vista dai bassifondi e la cittadina scozzese sul mare - sono descrini con vivida obiettività, anche se in una luce sempre un po' sinistra; e la violenza, quando scatta, è centellinata. Il pazzo omicida di Follia spaventa per quello che ha fatto nel passato e quindi per quello che potrebbe fare, molto meno per quello che fa. Nel Morbo di Haggard il raccapriccio è affidato per la maggior parte al dettagliato e impassibile resoconto di autopsie e di interventi su pazienti che soffrono di mali particolarmente poco ameni. McGrath si rivolge insomma a un pubblico abbastanza esigente, che desidera provare qualche emozione forte ma che allo stesso tempo troverebbe infantili i vampiri e i mostri della letteratura «pulp»: un pubblico più sensibile all'allusione e alla minaccia e al non detto che al fattaccio spiattellato nudo e crudo. Dunque atmosfere, emozioni e passioni più o meno represse prevalgono sugli avvenimenti. Meglio portato a sviscerare rovelli che a inventare e architettare trame. McGrath è inoltre abile ad avvalersi di espedienti narrativi non nuovi ma pur sempre efficaci, come quello, comune ai due romanzi tradotti, di avere un narratore loffio, non de! tutto affidabile, la cui versione delia vicenda è tendenziosa (questo emerge solo nel finale, quindi un po' slealmente, in follia, mentre in Haggard è dichiarato dall'inizio). Da queste considerazioni può risultare anche una spiegazione del vistoso successo italiano di McGrath: morbosità non ostentata e buona qualità letteraria, più l'avallo della griffe Adelphi a rassicurare gli snob. Masoiino d'Amico
Persone citate: Haggard, Haggard Vincent Cushing, Peter Cushing, Vincent Price
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