CENTO SCRITTORI IN CENTO SCUOLE

CENTO SCRITTORI IN CENTO SCUOLE Parliamone CENTO SCRITTORI IN CENTO SCUOLE G-| TORNATA importante, domani, per la scuola italiana e per la letteratura: è la «giornata degli scrittori nel 1 le scuole». In alcune scuolecampione, scrittori appositamente scelti entreranno per offrirsi a un dialogo con gli studenti, che nel frattempo si son preparati leggendo qualche loro opera. E' un'idea delI Unesco, che l'Italia accoglie per iniziativa del ministero della Pubblica Istruzione insieme alla «Associazione per i libri»: ma permetteteci di dirlo, quanto abbiamo insistito, da anni, su questo progetto. Fin dai tempi in cui erano vivi e attivi Volponi o Sciascia e Pasolini e Calvino ... pensavamo a quanto sarebbe stato utile che i ragazzi, che li conoscevano attraverso i loro libri o i loro articoli, e magari portavano qualche loro opera alla Maturità, li incontrassero, li vedessero in faccia, e ampliassero la loro conoscenza, ponendo qualche domanda su ciò che ogni oj)era ha prima di sé e dopo di sé, e dentro di sé. La vecchia tesi (che l'opera sia conclusa ed esauriente, e non ci sia niente da sapere prima e dopai è assurda. C'è molto. Avere qui qualcuno dei classici, e poter chiedergli qualcosa del tanto che le sue opere presuppongono! L'iniziativa «scrittori nelle scuole» risponde a questa esigenza: far incontrare ai ragazzi quelli che saranno i classici di domani. Suppongo, ed è una supposizione ovvia, che gli scrittori che domani entreranno nelle scuole del Piemonte saranno piemontesi, della Lombardia saranno lombardi, nelle scuole venete saranno veneti, e così via. E' inevitabile. Sciascia entrava spesso nelle scuole siciliane. Ma vorrei si riflettesse sulla grande; utilità che avrebbe anche il procedimento contrario: far incontrare studenti del Nord con autori del Sud, e studenti del Sud con autori del Nord. Insomma, far girare gli scrittori per l'Italia: uno scrittore che non abbia un rilievo nazionale non ò uno scrittore. Un'operazione del genere è stata tentata il mese scorso, per iniziativa di un paio di presidi, uno del Nord e uno del Sud, tra una cittadina veneta (San Bonifacio) e una siciliana (Enna), Sessanta ragazzi veneti sono andati a Enna per una settimana, a conoscere scuole, professori, colleghi, pizzerie, cittadmi, vita, famiglia, letteratura. E sessanta studenti di Enna (sempre delle superiori! son venuti nel Nord-Est, han dormito nelle case, han convissuto con i colleghi spartendosi lezioni, serate, cinema, problemi, e (questa è l'ipotesi) chiarendo i reciproci dubbi. Molti di loro (li ho sentiti) erun partiti da casa carichi di pregiudizi. I concittadini gli dicevano: «Nel Sud troverete mafiosi», e: «Nel Nord-Est troverete razzisti». Vivere e studiare insieme ha distrutto dentro di loro più pregiudizi che non tutta l'astratta pedagogia che scuole e giornali potevano scaricargli addosso. Credo che anche questa strada andrebbe percorsa. Il ministro Berlinguer dovrebbe raccomandare alle scuole, quando preparano i programmi per l'anno successivo, di indicare quale scrittore o quali scrittori leggere, in vista di un incontro diretto e personale. Tutte le scuole superiori, nessuna esclusa. Per togliere alla proposta il fastidioso sospetto del business, si può puntare sulle opere in edizione economica, da 14 mila lire in giù. Ogni autore è un mefistofele: non vuole lire ma anime da conquistare. Ferdinando Canto n

Persone citate: Berlinguer, Calvino, Pasolini, Sciascia, Volponi

Luoghi citati: Enna, Italia, Lombardia, Piemonte, San Bonifacio, Tornata