«Lo spirito di Alfred mi ha consigliato»

«Lo spirito di Alfred mi ha consigliato» «Lo spirito di Alfred mi ha consigliato» intervista Stephen Rebsllo Pubblichiamo qui sotto alcuni brani dell'intervista con Gus Van Sant, realizzata da Stephen Rebello, e contenuta nel volume appena uscito dal Castoro, «Come Hitchock ha realizzato Psycho» Lei, Van Sant, non considera il suo film un remake dell'originale. Che cos'è allora? «E' una riproduzione. E' questa la differenza. E' questa la novità. Abbiamo praticamente riprodotto ogni ripresa del film di Hitchcock e utilizzato la sceneggiatura originale di Joseph Stefano, con pochi cambiamenti. Il nostro concetto originale è stato: "Non dobbiamo cambiare nulla. Tutto dev'essere ugualo". Non era mai stato fatto prima». Da quanto tempo pensava di «riproci un»!)) Psycho? «E' stata soprattutto una reazione ai progetti di cui mi parlavano gli studios. Dopo l'uscita di Drugstore Co¬ wboy nel 1989, la Univcrsal non voleva fare My Private Idaho, ma - come altri studios - mi proponeva dei remake. La richiesta era per motivi di marketing, del tipo: "Perché rischiare sviluppando una storia di cui nessuno sa niente, mentre possiamo fare qualcosa che è già stato fatto prima, su cui possiamo tutti avere un'opinione?". Ma fare dei cambiamenti in genere rovina tutti i remake, anche quando vengono fatti perfettamente. Manca il nocciolo. Tanto vale fare un nuovo film. Quindi ho risposto: "Se volete mettervi a rifare film, dovreste rifare Psycho senza cambiare nulla, perché non serve. Basta girarlo a colori e prendere Jack Nicholson, ad esempio, nel ruolo del detective e Timothy Hutton in quello di Norman Bates". La mia formazione artistica risale agli Anni Settanta, l'era delle appropriazioni, dell'arte preconfezionata, di Marcel Duchamp, di Andy Warhol. L'ideai che l'opera nuova è diversa, ma resta allo stesso tempo quella originale». Come può il suo Psycho riuscire sorprendente, per non dire terrificante o pieno si suspense, per il pubblico odierno quanto lo ò stato per quello di allora? «E' questo il problema, vero? I direttori della Uni versai mi hanno chiesto la stessa cosa. La mia risposta è stata: "Nessuno ricorda lo Psycho originale. Conoscono solo la scena della doccia, alcune immagini qua e là". Se facesse un sondaggio scoprirebbe che la gente non lo ha visto veramente, e, se lo ha visto, come me, è stato anni fa». Ha mai sentito la presenza di Hitchcock che aleggiava intorno a voi? «C'è stata un'occasione inaspettata e non richiesta in cui qualcuno si è messo in comunicazione con Hitchcock. Questa persona ha "contattato" qualcuno che diceva di essere Alfred Hitchcock e che ha parlato per un po' di tempo. Non avevo mai avuto un'esperienza del genere, per cui non so veramente che cosa pensare». Era arrabbiato? «Era molto, molto contento di quello che stavamo facendo. Non avendo mai fatto spiritismo, sperimentarlo con qualcuno di cui stai facendo il film, è un'esperienza incredibile».

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