Si apre il mercato dei crediti

Si apre il mercato dei crediti Passa al Senato il disegno di legge. Le obbligazioni in vendita ai risparmiatori Si apre il mercato dei crediti La «cartolarizzazione» smuoverà 200 mila miliardi ROMA Si apre un nuovo mercato finanziario grazie al disegno di legge sulla cartolarizzazione dei crediti approvata ieri dalla commissione Finanze del Senato. Il mercato dei créditi, la possibilità di venderli a una società specializzata e di segnare subito il ricavato fra le voci dell'attivo (questo significa in parole povere la cartolarizzazione), vale intorno ai 200 mila miliardi l'anno e consente alle società finanziarie di avere più libertà di manovra. La prima maxioperazione da 3 mila miliardi è alle porte: Fonspa sta già attendendo la valutazione di Jp Morgan sulle sofferenze lorde del Credito Fondiario e Industriale. La cartolarizzazione (o «securitisation» per dirla all'inglese), abbraccia un campo vastissimo di operazioni: mutui edilizi, crediti tramite carte di credito, finanziamenti per l'acquisto di auto, per infrastrutture e attività di leasing. E il provvedimento, che il ministro Carlo Azeglio Ciampi aveva presentato un anno fa, ha 4 obiettivi principali. In primo piano la creazione di un vero mercato per i titoli che rappresentano crediti ipotecari, del leasing e del credito a! consumo. Mentre oggi i crediti di questo tipo possono essere soltanto venduti attraverso operazioni di factoring (la vendita di crediti a società specializzate), che alla fine del '96 superava i 34 mila miliardi mentre il credito al consumo sfiorava i 40 mila. Secondo obiettivo, un sostanzioso aiuto all'operatività di banche e società finanziarie che sono ormai vicine ai limiti consentiti dal patrimonio. La cartolarizzazione dei crediti può accrescere la rotazione dell'attivo e la redditività (mediante margini e commissioni). In più, sistemando crediti diventati inesigibili o quasi, il disegno di legge consente di creare liquidità per gli intermediari m difficoltà, «segregando» dal punto di vista giuridico categorie problematiche di attivo (un'operazione analoga a quella della creazione delle «Baci Bank» per gli istituti di credito). Infine, l'ampliamento delle fonti di provvista (raccolta) per gli operatori finanziari. Il provvedimento, costituito da sette articoli, prevede in sostanza la costituzione di società che dovranno tenere distinti i patrimoni relativi ai crediti derivanti da ciascun tipo di operazione. Norme particolari disciplinano i rapporti giuridici derivanti dalla cartolarizzazione dei crediti soprattutto per quanto riguarda le re vociatori e fallimentari. Le emissioni di titoli saranno sottratte ai rigorosi limiti (correlati al capitale) previsti dalla disciplina ordinaria della raccolta del risparmio da parte di soggetti non bancari. Per evitare che i nuovi titoli possano venire assoggettati alle norme fiscali più severe previste per i cosiddetti «titoli atipici», il disegno di legge assimila i nuovi titoli alle obbligazioni emesse da società quotate (ritenuta del 12,5% sugli interessi prodotti).

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi

Luoghi citati: Roma