I vertici di R. Ipp.

I vertici I vertici Due manager allo specchio inviato a LONDRA Due manager allo specchio. Nel vero senso della parola. Ron Sommer, presidente della Deutsche Telekom, porta la fede e l'orologio a destra. Franco Bernabè, amministratore delegato della Telecom Italia, li porta a sinistra. Ma, per il resto, i due manager impegnati nell'avvincente avventura di mettere insieme le rispettive società sembrano molto simili. Alternandosi ai microfoni del Lincoln Center di Londra, teatro della conferenza stampa per l'annuncio del progetto di fusione, Bernabè e Sommer appaiono molto simili: entrambi cinquantenni dal volto giovanile, rispettano con sobrietà le regole dell'abbigliamento del buon top manager. E se qualcuno proponesse la caccia alle differenze, trovarle sarebbe la vera impresa della giornata: entrambi in abito scuro, entrambi con camicia a righe azzurre su fondo bianco, entrambi con scarpe nere e occhiali con montature molto leggere. Appassionati dalla sfida che loro stessi si sono proposti, i due manager non danno l'impressione di essere turbati nemmeno per un momento. Probabilmente stanno dormendo molto poco, ma che importa? Fra Sommer, origini viennesi ma israeliano di nasata e studi in matematica, e Bernabò, origini altoatesine e studi in scienze politiche, si è subito stabilito un legame personale. Tanto che nella conferenza stampa a Sommer capita ripetutamente di far riferimento al collega chiamandolo con il solo nome di battesimo Franco. Le storie dei due sono però diverse. Bernabè è cresciuto nell'industria privata (la Fiat) e poi prestato a quella pubblica d'Eni dove ha vissuto la tormentata storia dell'Enimont e il grande riscatto degli ultimi anni). Sommer sin dai primi passi professionali ha conosciuto le multinazionali, lavorando alla Nixdorf e poi alla Sony. Bernabò è approdato alla Telecom Italia già privatizzata, ma ancora in attesa di prendere slancio nella nuova realtà. Sommer ha preso la guida della Deutsche quattro anni fa ancora saldamente controllata dallo Stato. Tutti e due si sono messi in testa di guadagnarsi un posto nella storia delle Tic, pilotando gli ex monopolisti nel mare della concorrenza. Governi da convincere, sindacati da persuadere, efficienza da recuperare, tecnologie da sperimentare, consumatori da accontentare: chiunque si spaventerebbe. Loro due sembra proprio di no. [r. ipp.]

Luoghi citati: Londra