«Una sola società per i telefonini»

«Una sola società per i telefonini» «Una sola società per i telefonini» Bernabò e Sommer: rivoluzioneremo le Tic Inviato a LONDRA Le ambizioni non vengono nascoste. «Si parla sempre dell'americana Silicon Valley, ma ora diciamo che esiste anche la Telecom Valley» spiega Ron Sommer, presidente della Deutsche Telekom. «Avevo rivelato, ma era stato notato poco, l'intenzione di rivoluzionure lo scacchiere europeo delle telecomunicazioni» incalza Franco Bernabò, amministratore delegato Telecom Italia. Ecco raccontata1 dai protagonisti, al Lincoln Cantre di Londra, la scommessa della fusione fra le aziende italiana e tedesca. Quale sarà la fisionomia della nuova società unica? Bernabò: «Non vogliamo essere monopolisti europei. Puntiamo a creare un grosso competitore globale, la più grande compagnia di telecomunicazioni del continente». Sommer: «Ci battiamo per la concorrenza, per la totale liberalizzazione del mercato». Il governo italiano vuole garanzie da quello tedesco sulla pariteticita: la nuova società nascerà davvero? Bernabò: «Non crediamo che la fusione possa decollare senza il supporto dei due governi. Deve essere costruito, con la piena condivisione dell'obiettivo strategico di fondo, un gruppo concorrenziale a livello mondiale. Quando questo sarà chiaro, i governi sosterrannno le nostre iniziative. Non vogliamo forzare nessuna decisione dei governi, non vogliamo carta bianca. I governi devono essere convinti per non esercitare i poteri di cui dispongono per impedire la fusione. Vogliamo convincerli in poche settimane». Sommer: «Devono essere evidenti le grandi opportunità per azionisti, dipendenti e consumatori». E se i governi dicono no? Bernabò: «Lavoriamo duro per avere il loro supporto. Pensiamo positivo e non negativo». H governo tedesco dà la garanzia di congelare il diritto di voto della sua quota? Sommer: «Stiamo verificando come avere il massimo appoggio. E' chiara l'intenzione di Bonn per la piena liberalizzazione, la privatizzazione e la non interferenza». Come si garantisce il peso paritario degli azionisti dello due società attuali? Bernabò: «La questione è di lana caprina. I nostri maggiori azionisti, come i fondi Capitalo Fidelity, partecipano a entrambe le società. La fusione non fa che mettere insieme le quote dei fondi, quelle dei soci privati e dei risparmiatori. Se guardiamo la struttura dell'azionariato, già oggi in Telecom Italia prevalgono gli stranieri. Ma dobbiamo dire che l'azienda non è italiana?». I dipendenti siederanno nel consiglio di sorveglianza, ma i tedeschi sono più numerosi: e la parità? Bernabò: «I rappresentanti dei di¬ pendenti entreranno più tardi con una procedura complicata. Chi governa la nuova società è la rappresentanza degù' azionisti: cinque per parte. Poiché questa ò paritetica, mentre è squilibrato l'apporto di capitale, c'è un vantaggio notevole per l'Italia». Ma i patti durano 5 anni Bernabò: «E fra cinque anni vedre- mo chi sarà azionista». Ma non è un'impresa sovrumana l'integrazione? Sommer: «Non ci sono più confini. In Europa non ci sono più monete diverse. Ci sono abitudini e modi di Eensare diversi che possono caraiare». Come procederà l'integrazione fra Telecom e Tim? Bernabò: «L'integrazione é già alta. Aumenterà ancora legando Tim alla rete mobile tedesca. Come, ne discuteremo». Fra voi due chi comanderà? Sommer: «Tutti e due. Quando uno va a sciare, l'altro lavora». Comanderanno i capi operativi dei settori? Bernabò: «La società non è concepì- ta mettendo un italiano per ogni tedesco per fare lo stopper in ogni settore. Noi siamo bravi in alcune attività, loro in altre, altri in altre ancora». Telecom si scriverà con la lettera co k? «Nò c nò k. D nome sarà nuovo ed europeo. Perchè non inglese?». Con la fusione ci saranno saranno grossi tagli? Bernabò: «Uniamo le forze per cercare nuove opportunità anche di occupazione...». Allora assumete? Bernabè: «Ora no. Ma il problema è la razionalizzazione». Quale interesse ha nella fusione il nucleo stabile dei soci Telecom? Bernabò: «Per l'azionista conta la creazione di valore». Con la privatizzazione di Deutsche Telekom saranno riservate azioni all'Italia? Bernabè: «Non spetta a me dirlo». Ma la nuova società sarà presente negli Stati Uniti? Sommer: «Non possiamo anticipare cosa faremo». Bernabè: «E' giusto non rivelare i prossimi passi. Ma è chiaro che bisogna essere presenti in tutto il mondo. Stiamo pianificando le scelte. In futuro saremo un gruppo molto forte in Europa, nell'Est europeo, in Oriente e America Latina e prima o poi ci muoveremo verso il Nord America». E la sorte del patto fra Deutsche Telekom e France Telecom? Sommer. «I conflitti verranno gestiti e appianati». Ma in Italia Deutsche Telekom deve uscire da Win d. Sommer: «Stiamo discutendo la questione non in pubblico. In ogni caso lavoriamo per l'intersse degli azionisti e dei partner». [r. ipp.! «Grandi opportunità per dipendenti e consumatori La struttura proposta è in giusto equilibrio» Franco Bernabò e Ron Sommer nel corso della conferenza stampa svoltasi Ieri a Londra