«Va risarcito lo stress da autobus»

«Va risarcito lo stress da autobus» La Cassazione «Va risarcito lo stress da autobus» ROMA. Allo «stress da bus» del lavoratore dipendente, che pure questo deve aggiungere alla sua fatica quotidiana, una sorta di riconoscimento arriva dritto dritto dalla Cassazione. E' infortunio sul lavoro e va quindi risarcito, afferma infatti la Suprema Corte (sentenza 3970), l'incidente capitato all'impiegato che esce dall'ufficio con tempi stretti per prendere i mezzi necessari a riportarlo quotidinamente a casa e che, giocoforza, attraversa correndo la strada in una condizione, peraltro, debilitata. Un lungo turno di lavoro rende meno vigili. Compromette verosimilmente le condizioni psicofisiche del «povero» dipendente. La Sezione Lavoro della Cassazione ha così confermato la sentenza emessa nel marzo di tre anni fa dal tribunale di Firenze che avevano accolto la domanda avanzata da Giuseppa, moglie di un lavoratore dipendente che il 10 dicembre 1993 era uscito dallo stabilimento in cui lavorava alle 17, 30 ed era stato investito da una macchina mentre attrversava la strada per andare a prendere un autobus di linea che abituale meri te lo riportava a casa. Grave, fra l'altro, la diagnosi medica per il malcapitato: coma post traumatico irreversibile con conseguenze tali da dover essere interdetto giudizialmente. Per i giudici fiorentini non c'era dubbio: si era trattato di un incidente sul lavoro: l'infortunato, avevano sostenuto i magistrati, era soggetto ad un rischio «aggravato» rispetto a quelle dei normali pedoni che popolavano la strada. Rischio connesso ai «tempi della prestazione lavorativa». [Agi]

Persone citate: Grave

Luoghi citati: Firenze, Roma