Prelievo d' organi, torna la polemica di Fabio Albanese

Prelievo d' organi, torna la polemica Nessun prodigio: forse leggerezza dei medici. Veglia sotto la statua di padre Pio Prelievo d' organi, torna la polemica Dopo il «risveglio» del giovane di Ragusa Fabio Albanese RAGUSA ~ Il risveglio dal coma del giovane di Modica dato per morente ha innescato roventi polemiche su prelievi d'organo e trapianti. Più che un miracolo di padre Pio, la vicenda di Giorgio Rinzivillo apparo come un grosso equivoco o una terrìbile leggerezza di qualche medico. Dallo stesso Ospedale Maggioro di Modica continuano a ripetere che Giorgio non era in coma «irreversibile», ma in coma «profondo». Eppure, qualcuno ha consigliato alla famiglia di pensare alla donazione degli organi del giovane. I genitori avevano già dato il loro assenso e Tina Sveva, la madre, ancora ripete che lo ridarebbe so fosse necessario, nonostante le notizie sulla salute di suo figlio siano adesso più confortanti. Da Catania era arrivata la commissione di esperti che deve stabilire la morte cerebrale del paziente e dare il via all'operazione di espianto. Sono stati proprio i tre esperti a notare deboli segnali nell'elettroencefalogramma e ad allungare i tempi di osservazione, fino a quando Giorgio non s'è risvegliato dal coma. «Quel ragazzo non è mai stato un potenzialo donatore semplicemente perché non è mai stata fatta la certificazione di morte cerebrale - dice Carlo Casciani dell'organizzazione Centro Sud Trapianti, che ha sentito i suoi colleghi medici di Modica -. Non c'è stato un errore di diagnosi di morte cerebrale, semplicemente perché non è stata mai posta la diagnosi». Sergio Pintaudi, responsabile del Centro Regionale Trapianti, aggiunge: «Abbiamo cominciato il periodo di osservazione di 6 ore previsto dalla legge per la dichiarazione di morte cerebrale. Abbiamo visto che non c'erano tutti i requisiti; dei venti parametri, diciotto erano però negativi. Questo episodio anzi dimostra come si proceda con la massima cautela». E' preoccupato il presidente del Comitato Nazionale di Bioetica, Giovanni Berlinguer, perché «informazioni inadeguate possono scoraggiare le donazioni d'organo, creando l'Impressione che gli espianti avvengano su soggetti ancora vitali». Ma i dubbi su quanto accaduto' a Modica rimangono. E a materializzarli ci pensa il senatore di An, Riccardo Pedrizzi, il quale attacca duramente la nuova legge sui trapianti che «alimenterà quella mentalità materialistica, meccanicistica e consumistica che considera il corpo umano come una macchina da rottamare». Anche la Regione siciliana vuol vederci chiaro. L'assessore alla Sanità, Sebastiano Sanzarello, ha nominato un consulente per capire cosa sia accaduto. A Modica, tra amici e parenti di Giorgio, si preferisce però pensare alla mano divina piuttosto che alla mano maldestra di qualche medico. Tanta gente mercoledì sera ha partecipato alla veglia di preghiera presso la statua di padre Pio proprio sotto le finestre dell'ospedale, n piccolo monumento è già meta di mimpeUegrinaggi, con fiori ed ex voto. Giorgio Rinzi villo, nel suo letto del reparto di rianimazione, è sveglio ma in condizioni «critiche». Resta riservata la prognosi.

Persone citate: Carlo Casciani, Giorgio Rinzi, Giorgio Rinzivillo, Giovanni Berlinguer, Riccardo Pedrizzi, Sebastiano Sanzarello, Sergio Pintaudi

Luoghi citati: Catania, Modica, Ragusa