Cossutta: a Belgrado per fare gli scudi umani di Maria Grazia Bruzzone

Cossutta: a Belgrado per fare gli scudi umani e170 parlamentari della maggioranza firmano un appello contro l'intervento di terra in Kosovo Cossutta: a Belgrado per fare gli scudi umani Diliberto: io ci vado solo per dimostrare Maria Grazia Bruzzone ROMA L'idea di incatenarsi a un ponte e fare da bersaglio agli aerei Nato non solletica per niente il pacifismo di Oliviero Dilberto. «Se ci sarà una manifestazione internazionale a Belgrado e il partito mi chiederà di andarci ci andrò, ma non certo a fare lo scudo umano», dice sorrìdendo il ministro della Giustizia. Non sembra prendere troppo sul serio la proposta che arriva da Armando Cossutta, a Cipro per una riunione dei partiti più a sinistra d'Europa, di portare nella capitale jugoslava 500-1000 dirigenti politici, parlamentari, sindacalisti, intellettuali e «in primis» i suoi ministri, per manifestare contro la guerra in Kosovo come scudi umani. «Coraggioso, Diliberto», iro¬ nizza Katia Bellillo, l'altro ministro cossuttiano, titolare de- §li Affari regionali. Che, «fuori al folkolore», si dice così preoccupata dal «gioco pericolosissimo» innescato da non escludere a priori «nulla di quel che è possibile fare per cercare di far di nuovo ragionare il mondo». Fossero pure gli scudi umani. Un'idea a cui non è il solo Diliberto a non credere. Anche il capogruppo del Pdci Tullio Grimaldi è convinto che il suo leader sia stato frainteso. «Gli scudi umani non servono a niente e a questo punto rischiamo pure di perdere i ministri», risponde a Radio radicale. Ma Cossutta, intervisitato dal Tg3, conferma la sua proposta, precisando che, certo, non è rivolta solo ai ministri comunisti, ma «a tutti coloro che amano la pace». Del resto, dalla Grecia sono già partiti in 160, con la precisa intenzione di formare catene antibombe. Forse presto verranno rag- ?;iunti da una delegazione paramentare italiana, non solo comunista. A chiederlo, fra l'altro, è un appello firmato da 170 deputati e senatori di tutta la maggioranza di centrosinistra. Un documento in cui, pur sostenendo il governo, si invita D'Alema a dissociarsi dall'eventuale intervento di terra, considerato «limite invalicabile» oltre al quale si rischia la globalizzazione del conflitto nei Balcani. E tra le varie iniziative, prima delle quali sarà un'assemblea a Montecitorio il 27 aprile, si chiede appunto di inviare una delegazione che si collochi «provocatoriamente davanti alle truppe armate». Il democratico Federico Orlando, che premette di non essere «né pacifista né anti-americano» già si immagina coi colleghi dritto davanti agli elicotteri Apache e agli stessi soldati italiani. «Avrebbero il coraggio di spararci?», dice nella conferenza stampa convocata per presentare l'appello trasversale che punta a una tregua. Al.quale aderisce lo stesso sottosegretario alla Difesa Rino Serri, che si spinge a chiedere al go- verno di «tenerne conto». Un'istanza che i capigruppo della maggioranza non possono evidentemente ignorare. Forse anche tenendo conto del consenso che una tale posizione raccoglie nel Paese, l'unico in Europa oltre alla Repubblica Ceca in cui, a detta del sondaggio pubblicato oggi dall'Economist, i contrari all'intervento Nato uguagliano i favorevoli (tutti e due al 47%). I capigruppo si dicono d'accordo sui rischi di un'eventuale escalation della guerra e accolgono la sollecitazione a fermare i bombardamenti. Ma dissentono sul vero nodo politico, il giudizio sull'attacco di terra. Su questo punto il Ds Fabio Mussi si allinea al segretario dell'Onu Kofi Annan, secondo il quale un eventuale attacco «deve essere autorizzato dall'Onu». Mussi (Ds): sto con Kofi Annan, l'attacco deve essere autorizzato dall'Onu I Il leader dei Comunisti Italiani Armando Cossutta

Luoghi citati: Belgrado, Cipro, Europa, Grecia, Kosovo, Roma