Milosevic debutta alla tv Usa

Milosevic debutta alla tv Usa Milosevic debutta alla tv Usa «Trattiamo bene i3 prigionieri americani» Andrea di Robllant WASHINGTON Nella guerra di propaganda, un punto a sorpresa per Slobodan Milosevic. Proprio alla vigilia del vertice della Nato il leader serbo «piazza» la sua prima intervista ad una tivù americana. A portare a casa lo scoop non e stata la Cnn né uno dei tre grandi network - Abc, Nbc, Cbs - ma la poco nota KHOU-TV, una piccola emittente di Houston. L'intervista è stata condotta da un'ex spia del Pentagono, Ron Hatchett, che ha mantenuto buoni contatti in Jugoslavia e che oggi dirige un centro di studi internazionali all'Università di Saint Thomas, in Texas. Nell'intervista, trasmessa ieri sera, Milosevic si mostra conciliante e assicura che nulla di male sarà fatto ai tre prigionieri americani - Steven Gonzales, Andrew Ramirez, Christopher Stone - catturati il 31 marzo scorso mentre pattugliavano il confine tra la Jugoslavia e la Macedonia. «Siamo un popolo antico», ha detto Milosevic. «E abbiamo una lunga tradizione nella protezione dei prigionieri di guerra. Non succederà loro nulla. Li trattiamo bene. Sono in buona salute. La Convenzione di Ginevra sarà rispettata. La Qroce Rossa è autorizzata a visitarli. Non tutti i fiorivi, ma di quando in quano. Per me non è un problema». Spezzoni dell'intervista sono stati trasmessi dalla Cbs, di cui la, KHOU-TV è un'affiliata. Hatchett ha coperto la guerra da Belgrado nelle ultime settimane. Ha incontrato Milosevic nel palazzo presidenziale. L'incontro è stato organizzato con l'aiuto di un'associazione serbo-ameri¬ cana di cui Hatchett è membro. L'Amministrazione ha attaccato Milosevic per l'uso propagandistico della televisione serba. Ed ha usato Radio Free Europe e Voice of America per far arrivare alla popolazione serba un messaggio prò Nato in contrasto con quello fornito ogni giorno dai media di regime. Ma finora l'Amministrazione era stata al riparo dalla propaganda serba negli Stati Uniti. Nel frattempo la Casa Bianca ha annuciato ieri una svolta nella sua politica sui rifugiati kosovari: 20 mila potranno venire negli Stati Uniti e chiedere asilo politico. E' un mutamento di rotta a 180 gradi. Finora l'Ani ministra zi ohe aveva detto di essere disposta ad accogliere 20 mila Profughi a Guantanamo, la ase americana a Cuba. La destinazione era stata scelta anche perché i profughi non avrebbero potuto chiedere di rimanere negli Usa. Ma la Casa Bianca era stata criticata dalle organizzazioni umanitarie per la freddezza del suo calcolo, specie alla luce del calore con cui i profughi venivano accolti in vari Paesi europei. L'ipotesi «Guantanamo» si è rapidamente sgonfiata. Anche perché ai profughi l'idea di finire a Guantanamo non è piaciuta per nulla e gli americani faticavano a trovar volontari. Ora l'idea è di sistemarli temporaneamente presso famiglie americane sparse in tutto il Paese anziché concentrarli tutti in una zona. Chi vorrà potrà chiedere asilo in quanto si troverà su suolo americano. Ma si prevede che la maggior parte dei profughi vorrà tornare in Kosovo una volta che la regione sarà pacificata.