«Fazio sia chiaro su Bancaroma» di Valeria Sacchi

«Fazio sia chiaro su Bancaroma» «Fazio sia chiaro su Bancaroma» II Sanpaolo: noi siamo decisi ad andare avanti Valeria Sacchi MILANO Il San Paolo-Imi va avanti tranquillo nel progetto di offerta pubblica di scambio avanzata a Banca di Roma, e rinvia la palla ai vertici dell'istituto capitolino e a Bankitalia. Il consiglio di amministrazione dell'istituto, dopo aver esaminato lo «stato di avanzamento dell'annunciata Ops sulle azioni Bancaroma» sulla base dell'informativa dei due amministratori, Rainer Masera e Luigi Maranzana, ne ha riaffermata «l'opportunità e la convenienza per il raggiungimento di obiettivi di crescita». Non basta. Per quanto riguarda le obiezioni mosse dal governatore Fazio, 0 consiglio si dice certo di «aver operato nel più rigoroso rispetto delle norme vigenti». Pertanto viene dato «ampio mandato» a Masera e Maranzana sia di riprendere i contatti con Bancaroma sia di mandare avanti l'iter autorizzativo presso Bankita- liti, con l'incarico di chiarire in breve l'eventuale sussistenza, da parte della Vigilanza, di «ragioni ostative». Così da riferire al consiglio e all'assemblea di fine mese. Insomma, se «no» deve essere, che Geronzi e Fazio lo dicano a chiare lettere. Sul fronte Bancaroma nulla di nuovo, tranne una dichiarazione del presidente della Fondazione Emanuele Emmanuele. Il quale, sull'ipotesi di integrazione con Montepaschi, ha osservato che potrebbe essere contraria alla «filosofia di Bankitalia». Quanto alle voci di uscita della Toro dal capitale Bancaroma, egli «non ne è al corrente», ma non esclude che «se l'ipotesi dovesse verificarsi, Abm Amro potrebbe essere interessata a una maggiore presenza». Tace il fronte Comit dove, forse per evitare i clamori del passato, le esplorazioni per la ricerca del partner bancario ideale vengono portate avanti con grande discrezione. Mentre prosegue il dialogo che ri¬ guarda l'Ops di Unicredit gli amministratori delegati avrebbero sul tavolo altri due dossier: Bui e Intesa. Ed è su quest'ultimo che il mercato scommette, anche se è un progetto tutto da costruire, mentre continua la polemica con Bankitalia: negli ambienti dell'istituto di Cordusio, si dice «dopo aver sentito il parere del governatore forse non avevamo capito». Come dire, «se lo avevamo informato, perché afferma il contrario?». Chi si aspettava che ieri uscisse qualche indicazione dal consiglio di Intesa, riunito per definire le modalità dell'aumento di capitale, è andato deluso. Non una parola su Comit o altro è stata aggiunta al comunicato che fissa in 8500 lire (4,4 euro) il prezzo delle azioni che verranno offerte in opzione ai possessori di ordinarie, di risparmio non convertibili e di obbligazioni convertibili nel rapporto di una nuova azione ogni 22 titoli posseduti. Il consiglio ha anche nominato il comitato esecutivo composto da Bazoli, Sandro Molinari, Carlo Salvatori, Christian Merle e dai consiglieri: Marc Antoine Autheman, Alfonso Desiata, Gian Giacomo Nardozzi e Luciano Silingardi. E' ormai evidente, e del resto è nello stile dell'uomo, che il presidente di Intesa Giovanni Bazoli non si muoverà sulla Comit se non dietro esplicito invito della Comit stessa. La quale, prima di invitare Intesa al confronto, deve liberare il campo dall'Ops di Unicredit che ieri, a proposito di quanto detto da Fazio in Parlamento, ha tenuto a sottolineare di «aver ottemperato a tutti gli obblighi di vigilanza» sull'Ops lanciata, «dopo aver sentito il parere del governatore, che forse non avevamo capito». Ieri il vicepresidente di Comit Gianfranco Gutty, in occasione di un incontro con gli analisti, ha dichiarato che non è previsto nessun consiglio Comit prima dell'assemblea, precisando: «Il consiglio ci sarà dopo l'assemblea». Tuttavia una prima esplorazione è stata fatta presso i consiglieri Comit per saggiare la loro «disponibilità» per lunedì 26, ma poi nessuno ne ha più saputo nulla. Per cui è possibile che in assemblea i vertici Comit decidano di prendere tempo. Anche perché su nessuno dei due progetti le idee sono ancora chiare. Il governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio

Luoghi citati: Masera, Milano