Una vita al «gusto verde» di Antonella Torra

Una vita al «gusto verde» MANIE ITALIANE Una vita al «gusto verde» Curare una pianta contro lo smog Antonella Torra ROMA Gite in pullman a visitare orti e giardini. Concorsi per il più bel balcone fiorito. Caccia all'ultimo fascicolo dell'enciclopedia che spiega come, anche in un monolocale, ci sia spazio per un angolo verde. Gli italiani riscoprono il pollice verde, la voglia di circondarsi di piante e fiorì e cercare di dimenticare lo smog in agguato fuori dalla porta di casa. Nel 1998, secondo una ricerca dell' Unaflor (Unione Nazionale fra le associazioni di produttori florovivaisti) con il contributo dell'Unione Europea, la spesa in fiori e piante prò capite degli italiani è mata di 73.400 (fiori) e 25.700 (piante). Dati inferiori al 1990 (rispettivamente 107.000 e 28.000), ma che non significano un calo dell'interesse, anzi. «Oggi si riscopre il verde di qualità - dice Arturo Croci, direttore della rivista Flortecnica -, una volta si badava soltanto alla quantità». Ecco allora come l'acquisto di fiorì e piante per la decorazione della casa (24% della spesa totale) e per festeggiare una ricorrenza (altro 24%) superano l'acquisto per il cimitero (23%), per il regalo (19%) e per le festività (9%). Gli italiani riscoprono il gusto per il verde, il piacere di arredare con le piante e fiori. Un ritorno all'epoca Liberty? «Non proprio - spiega il professor Ippolito Pizzetti, insegnante di composizione paesaggistica alla facoltà di architettura di Roma - anche se negli ultimi dieci anni assistiamo ad una escalation dell'interesse per la natura. Merito anche dell'Unione Europea che ha riportato nella nostra cultura valori, come quello della cura e dell'amore per le piante, che Paesi come Francia, Inghilterra o quelli Nordici, non hanno mai perso. Un amore che le altre nazioni coltivano dall'infanzia, dal mondo della scuola. Da noi si è cominciato in questi anni: i bambini provano a piantare gli alberi, studiano i segreti del bosco». Un grande contributo al ritorno alla natura è arrivato dalle seconde case. «Un maggior benessere - spiega Pizzetti - ha risvegliato l'interesse per il verde. Così l'acquisto di una seconda casa in campagna ha permesso di riscoprire il piacere di coltivare un orto e curare un frutteto». Non mancano i risvolti psicologici. «Aumentano i single, le persone sole - dice Pizzetti -. Avere una pianta in casa è un modo per sentirsi indispensabili, per mantenere un legame con il mondo esteriore». Così le enciclopedie del giardinaggio «fai da to» vanno a ruba. Le riviste femminili ritagliano uno spazio con i consigli su piante da appartamento e da terrazzo. «Assistiamo ad un vero e proprio boom» spiega Fioretta Seveglievich, che si è occupata del progetto di «Verdissimo», l'enciclopedia a fascicoli realizzata dalla De Agostini. «Ne abbiamo esaurito due edizioni - dice la Seveglievich -, è andata molto bene. C'è un grande ritorno di interesse per la natura e il verde. Riscopriamo anche nel privato lo spettacolo gratuito che offre un geranio fiorito o un bel sempreverde. Perché rinunciare? Anche nei mercati rionali aumentano i banchi che vendono fiorì. Un piacere che si riscopre in casa, ma che recuperano anche le grandi città. Le amministrazioni comunali oggi sono più attente al verde pubblico, aumentano parchi, giardini e aiuole fiorite per "spezzare" asfalto e cemento». La riscoperta del pollice verde coinvolge soprattutto le donne, secondo Fioretta Seveglievich, nella fascia di età tra i 25 e i 45 anni. «D'altronde il compito della cura della casa è spesso affidato a loro dice -, Gii uomini invece si lasciano sedurre dal piacere del verde quando arrivano alla pensione». Cresce anche il numero di persone che sceglie di occuparsi della natura come professione. «La Facoltà di Agraria di Torino - dice Elena Accati docente di Parchi e Giardini - ha attivato un corso post laurea della durata di un anno su Parchi e Giardini. E' a numero chiuso: le richieste superano sempre di gran numero i posti a disposizione. E le opportunità di lavoro che offre questa specializzazione sono moltissime». Bisogno di verde per contrastare l'inquinamento che cresce? «Certo, le piante in casa assorbono sostanze nocive, ma non solo - dice la professoressa Accati -. Ci aiutano a combattere i malesseri del Duemila. Parchi e giardini in città favoriscono la socializzazione, curare fiorì e piante in terrazzo fa sparire lo stress, una bella barriera verde difende la nostra privacy contro l'occhio indiscreto del vicino». Aumentano le vendite di riviste specializzate Gite negli orti botanici. A Torino anche un corso di post laurea su parchi e giardini Riscoperta della natura, torna la voglia di circondarsi di alberi e fiori (Dlefftnboc«Exsotlca Compada») Pianta dalle grandi foglicrescono crapidità. Lasuperficie arimuovere inquinamenatmosferici indicata per eliminare vapori tossici degli ambiechiusi arsi (Dlefftnbochh «Exsotlca Compada») Pianta dalle grandi foglia che crescono con rapidità. La loro superficie aiuta a rimuovere gli inquinamenti atmosferici Pianta indicata per eliminare vapori tossici degli ambienti chiusi E' ottima per rimuovere le tossine chimiche. Elegante, cresce bene negli appartamenti, può raggiungere I tre metri Semplice da coltivare può sopportare quasi tutto Se c'è poca luce non perde la colorazione delle fòglie può ramificare anche nell'acqua ed assorbe il fumo delle sigarette

Persone citate: Accati, Arturo Croci, Elena Accati, Fioretta Seveglievich, Giardini, Ippolito Pizzetti, Pianta, Pizzetti

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Roma, Torino