Il dollaro affonda l'euro di Bruno Gianotti

Il dollaro affonda l'euro Exploit del Dow Jones, che guadagna 250 punti e poi scende Il dollaro affonda l'euro Duisenberg: governi attenti, o saltate Bruno Gianotti ROMA Wall Street mai cosi in alto, euro mai cosi in basso. L'indice Dow Jones arriva in un baleno al massimo di tutti i tempi, guadagna 266,23 punti, tocca quota 10.766,12, che significa un rialzo dello 2,14%. Sembra una galoppata inarrestabile, ma non dura: l'indice comincia a ripiegare contemporaneamente ai realizzi, si riprende, ma non avvicina più il record, anzi va a chiudere in leggero ribasso. La giornata ò nevrotica, agitata da mille componenti: la forza dell'economia Usa e la debolezza dell'euro, la caduta dei titoli tecnologici e le performances dei grandi gruppi. L'ottimismo traina il galoppo inizialo, come da previsioni: parte da 10.500, l'ultimo record, quinto consecutivo, celebrato appena venerdì sera, e guadagna 110 punti in mezz'ora. Ondate di capitali che si riversano sul Dow Jones, sottratti al Nasdaq, il mercato dell'alta tecnologia ritenuto ormai sfruttato. Scatta il blocco per eccesso di rialzo. Non basta. Passa un'ora e mezzo e cade quota 10.700 (219 di guadagno che diventeranno presto più di 250). Bankamerica guadagna a metà seduta 1,00 dollari, Citigroup è oltre i due, Rockwell intorno all'1,5. Nel campo delle telecomunicazioni, l'acquisto del 10% di Owest da parte di iteli South spinge i titoli. Ma ò lo stesso meccanismo che ha generato i rialzi a fermare la corsa ed a innescare l'inversione di tendenza, quando il Nasdaq scende di oltre tre punti percentuali e la corsa all'investimento provoca vendite massicce su lbm, Ge e Merck, che a fine mattinata registrano perdite fra i 3 e i 4,75 dollari per azione. La prima indicazione è per una ventata speculativa senza pari, do¬ po la partenza intonata al Toro, ispirato anche dalla caduta dell'euro, sceso al livello più basso, a causa della risentire della forza Usa e, parola del governatore Bce Wim Duisenberg, della guerra per il Kosovo. A Milano la moneta degli Undici apre in leggero rialzo, ma comincia presto la discesa, mentre il biglietto verde americano guadagna posizioni anche sullo yen giapponese. L'euro scende fino a 1,0598, contro il dollaro, la prima volta sotto quota 1,06 dal suo de¬ butto nel mercato. Poi la leggera risalita, fino all'1,0636 della rilevazione ufficiale. Influisce molto, sulla quotazione della moneta europea, anche la parola di Duisenberg, che parla di inflazione, anticipando le stime in ribasso all' 1,1 % dall' 1,5% di tre mesi fa. A Bruxelles, il governatore della Bce non esclude nuovi tagli dei tassi d'interesse, dopo lo 0,5% praticato l'8 aprile, ma esclude che arrivino in tempi brevi. Duisenberg non è preoccupato per la debolezza dell'euro ed è convinto che torni a rafforzarsi «a lungo termine». La sua preoccupazione è il lavoro e manda un avvertimento ai politici. I governi di sinistra che hanno sbandierato l'insegna lotta alla disoccupazione, devono stare attenti: «Se non faranno le riforme economiche strutturali, che consentano di curare alla radice il male della disoccupazione di massa, rischiano di essere "puniti" dagli elettori alle prossime consultazioni».

Persone citate: Duisenberg, Wim Duisenberg

Luoghi citati: Bruxelles, Kosovo, Milano, Roma, Usa