Quei ritardi del Viminale di Maria Corbi

Quei ritardi del Viminale Quei ritardi del Viminale La difesa della Jervolino «Non è una gara di velocità» Maria Corbi ROMA «Non è una gara di velocità». Il ministro dell'Interno Rosa Russo Iervolino risponde così alle critiche al Viminale per il ritardo con cui sono stari dati i risultati definitivi del Referendum. «Il computo dei dati elettorali è un'operazione delicata e complessa - spiega la Icrvolino • che va svolta con grande serietà». «E' logico che su un referendum con un quorum incerto fino all'ultimo si sia lavorato con un doveroso supplemento di attenzione». E per non lasciare dubbi la Iervolino loda la «macchina elettorale» del ministero dell'Interno e ringrazia il servizio elettorale. E se si fa un giro per le stanze del Viminale non si trovano facce contrite. La reazione rispecchia quella del ministro: «è andato tutto bene». E se ufficialmente i commenti non lo dicono, c'è chi rispedisce le critiche al mittente, alla stampa e a chi ha voluto suicidarsi imbastendo un dibattito sul nulla. Il responsabile del servizio elettorale, il viceprefetto Aldo Vaccaro, risponde spiegando le regole dello scrutinio dei voti. «Le polemiche dice - non mi sembrano ponderate. Anzi posso dire che le cose sono andate benissimo e che se alla vigilia del voto mi avessero detto che saremmo riusciti a dare i dati definitivi all'una e trenta di notte ci avrei messo la firma. Ottimo tempo. E lo si capirà alle elezioni del 13 giugno quando, molto probabilmente, faremo più tardi visto che c'è anche il voto di preferenza». Vaccaro non vuole sentire parlare di ritardi. «Chi ne parla tanto forse non sa che la Finanziaria '98 ha tagliato il 34,4 per cento delle sezioni elettorali. Con il risultato che sono aumentate, e di molto, le persone all'interno dello stesso seggio. E sono molti quelli che si avvicinano al limite massimo di 1200 elettori». Oltre al fatto che, dicono al Viminale, i tempi necessari per comcludere le operazioni di seggio sono obbligati. Come prima cosa, dopo le dieci di sera, bisogna accerta¬ re il numero dei votanti, un'operazione che ha più fasi. Si devono controllare le liste sezionali, maschile e femminile, attraverso l'individuazione della firma dello scrutaore accanto al nome dell'elettore. Poi si passa al controllo dei tagliandi delle schede conservati dal presidente di seggio. Si passa così al confronto tra questi due dati. Ma per vedere che i conti tornano bisogna andare a prendere anche le schede non ritirate. La differenza sul totale ci dà le schede utilizzate. «Sono tutte operazioni delicate», spiega il viceprefetto Vaccaro. «Perché il presidente di seggio che sbaglia, che dice falsità, incappa nelle sanzioni penali previste dai testi unici in materia». Ma la lentezza della macchina elettorale dipende anche dal Comune che, ricevuti i dati dalle sezioni, deve aspettare di averli tutti prima di comunicarli, a sua volta, alla prefettura che poi li passa al Viminale. In posizione di «difesa» anche il sottosegretario al ministero dell'Interno Giannicola Sinisi: «Si tratta sempre di un'operazione complicata. Credo che la delicatezza del caso meriti di ricevere da una parte un accertamento, da un'altra parte ogni considerazione nei confronti della prudenza con la quale sono distribuiti i dati». A sentire gli esperti l'unico modo per accelerare tutto il processo, dal voto del singolo elettore al dato nazionale certo, sarebbe il voto elettronico. Una soluzione che è già stata sperimentato alle elezioni amministrative in quattro comuni della Val d'Aosta e che, assicurano al ministero, si è rivelata un successo. «A mezzanotte eravamo tutti a casa con gli atti depositati presso le Regione», assicura un funzionario. Ma la via telematica costa cara. E permettere a tutta l'Italia, paeselli compresi, di accedervi comporterebbe una spesa enorme. Si pensi che solo per sette seggi in vai d'Aosta si è speso più di mezzo miliardo. Alternativa potrebbe essere lo scrutinio elettronico, con i lettori ottici. «Sarebbe un primo passo», dicono al servizio elettorale.

Persone citate: Aldo Vaccaro, Giannicola Sinisi, Iervolino, Jervolino, Rosa Russo, Vaccaro

Luoghi citati: Aosta, Italia, Roma, Val D'aosta