Il rilancio dell'economia tocca al settore pubblico di Alfredo Recanatesi

Il rilancio dell'economia tocca al settore pubblico F OLTRE LA LIRA ^1 Il rilancio dell'economia tocca al settore pubblico Alfredo Recanatesi La stagnazione economica si protrae nel tempo, e questo basta ad aggravarla. E' di tutta evidenza che, se non trova una sollecita soluzione, comincerà ad incidere sulle finanze pubbliche imponendo, in punto di patti sottoscritti con i Paesi che hanno adottato la nostra stessa moneta, manovre correttive che, per un verso o per l'altro, deprimeranno la domanda e, quindi, accentueranno ulteriormente la stagnazione. Una svolta congiunturale, dunque, diventa urgente, ma per imprimerla occorre innanzitutto capire perché l'economia europea, ed in essa l'economia italiana, non riescono a riprendere quota. Molte cose sono state già dette a questo proposito, ma l'argomento non è certo esaurito. La prima riguarda l'unione monetaria e le politiche che la sua realizzazione ha imposto. L'adozione di una unica moneta da parte di più Paesi, politicamente autonomi, non poteva non avvenire con l'imposizione di vincoli di finanza pubblica. Poiché l'iniziativa privata non ha pienamente sostituito la imposta riduzione dell'iniziativa pubblica, e gli investimenti non hanno tratto alcuno slancio dalla pur drastica riduzione del costo capitale, le politiche attuate per realizzare la moneta unica hanno assunto un segno fortemente restrittivo. Ma se questi effetti potevano essere accettati come condizione per poter realizzare la moneta unica, ora che la moneta unica c'è sono meno comprensibili. E invece la Banca centrale europea, dopo aver perso almeno due preziosi mesi nella riduzione dei tassi di interesse per non dare soddisfazione alle tesi di Lafonfaine, continua a calcare l'accento sul contenimento della spesa, con reprimende per Germania, Francia e Italia, vale a dire per almeno tre quinti dell'intera Unione. Da che mondo è mondo, o almeno da quando le interazioni che determinano l'andamento dell'economia sono state indagate, è il settore pubblico che può, o deve, svolgere una azione anticongiunturale, nel caso contrario ì sistemi economici, per loro natura instabili, tendono o ad eccedere nella crescita o ad avvitarsi nella stagnazione con effetti fortemente dannosi in entrambi i casi. Un'altra considerazione riguarda la competi ti vita. Se i costi B fossero più contenuti, la-fiscalità I meno pesante e l'impiego del la- voro più flessibile, l'attività produttiva sarebbe più competitiva e gli investimenti sarebbero più corposi. Tutto questo è lapalissiano, ma non porta da nessuna parte. Perché se ci si riferisce a molte produzioni che possono essere realizzate quasi in qualsiasi parte del mondo, allora il divario di competitività è talmente ampio da non poter essere in alcun caso colmato. In queste produzioni per le quali il costo è la discriminante di competitività, l'Europa sarà sempre m difficoltà, come lo è sempre stata da almeno quattro secoli, da quando il cotone indiano cominciò ad arrivare a Londra a prezzi per l'epoca sconcertanti. Se, invece, ci si riferisce a prodotti fuori della portata dei Paesi poveri ed arretrati - ó dunque a prodotti nuovi, ad alta tecnologia, di eccellente qualità, prodotti che inventano il loro nmercato - allora i costi non sono una discriminante. L'Europa del passato ha prosperato con questo genere di prodotti; ed è con questo genere di prodotti che gli Stati Uniti si avviano a concludere l'ottavo anno di crescita; né l'una, né gli altri si sono mai fatti largo nel mondo con costi competitivi con quelli del Sud-Est dell'Asia, dell'Est dell'Europa, o del Sud America. Il problema di oggi è che l'economia europea langue anche perché ha perso competitività sul piano dell'innovazione e della qualità; e questo è l'aspetto più preoccupante sia perche una compensazione dal lato dei costi è a dir poco improbabile, sia perché il recupero di un primato nella qualità, nell'innovazione, nella tecnologia, non è cosa che possa essere conseguita nei tempi brevi necessari per dare ossi- §eno alla crescita. Questa natura ella stagnazione produttiva è una ragione di più che porta a vedere nel)'iniziativa dei governi la chiave di una svolta congiunturale. E se le finanze pubbliche ne soffriranno, sarà sempre me- S;l io che soffrano per rilanciare 'economia anziché, come sta avvenendo, perché l'economia stagna. ILI

Luoghi citati: Asia, Europa, Francia, Germania, Italia, Londra, Stati Uniti, Sud America