Voto in Turchia, trionfa l'estrema destra

Voto in Turchia, trionfa l'estrema destra Gli islamici scivolano al terzo posto. "Vittoria dei curdi nelle amministrative del Sud-Est Voto in Turchia, trionfa l'estrema destra Ma il partito del premier è primo ANKARA Il partito di estrema destra Mhp (Partito del movimento nazionale) è la grande sorpresa delle elezioni politiche svoltesi ieri in Turchia, con una massiccia partecipazione popolare (oltre l'85 per cento degli aventi diritto). Secondo proiezioni basate sul 20 per cento dei votanti, l'organizzazione, legata ai famigerati «Lupi grigi», avrebbe conquistato il secondo posto ma, grazie ad un sistema che premia le formazioni forti nei centri randi, potrebbe risultare il primo partito in Parlamento. Nel centro di Ankara, davanti alla sede dell'Mhp, i militanti di destra festeggivano già la «vittoria» elettorale, lanciando slogan a mostrando il pugno chiuso, segno dei «Lupi grigi». Il presidente del partito, Devlet Bahceli, ha salutato i manifestanti parlando di «svolta» ed affermando che l'Mhp «ò la grande sorpresa di queste elezioni». La sua vittoria, ha detto, «rende possibile la creazione di un governo stabile». L'eccitazione è comprensibile: se nel 1995 l'Mhp non era nemmeno entrato in Parlamento, perché non aveva raggiunto il quorum dol 10 per cento, stavolta, con il 16,1 per cento che gli accredirtano le proiezioni, l'estrema destra potrebbe raccogliere ben 137 deputati, il che garantirebbe a Bahceli il mandato per la formazione del nuovo governo. Ma i dati sono ancora assai parziali, e la situazione potrebbe essere rovesciata. Tanto più che il risultato appare estremamente frammentato. Il partito più votato, sempre secondo le proiezioni, sarebbe quello della Sinistra democratica (Dsp, sinistra nazionalista) del premier Bulent Ecevit, che avrebbe raccolto il 24,3 per cento. Terzo, con il 16,05 per cento, si sarebbe piazzato il Partito della virtù (Fp, islamico), che avrebbe anche visto riconferma¬ ti i sindaci di Istanbul e di Ankara. Subito dietro ci sarebbe il Partito della madrepatria dell'ex premier Mesut Yilmaz, con il 15,8% e, infine, il Partito della giusta via di un altro ex premier: la signora Tansu Ciller. I socialdemocratici, con l'8,9%, non dovrebbero entrare in Parlamento, come i curdi dell'Hadep (2,9%), che però dovrebbero conquistare gran parte delle amministrazioni nel Sud-Est del Paese. Voto controverso, dunque, almeno finora. E voto disturbato da incidenti, attacchi terroristici ed operazioni militari contro i curdi. Malgrado i 100 mila militari schierati nel Sud-Est, nel Curdistan vi sono stati scontri armati. Secondo fonti militari, dieci miliziani del Pkk, U partito curdo di Ocalan, sono stati uccisi, e 14 feriti, portando il numero dei morti a 47 negli ultimi tre giorni. Anche sei soldati hanno però perso la vita nei combattimenti. Battaglia anche nel vicino Iraq, dove migliaia di turchi, appoggiati da corazzati ed aviazione, hanno lanciato un'offensiva anti-curda uccidendo 15 guerriglieri. Ma nel Sud-Est vi sono stati anche scontri tra le diverse fazioni politiche, che hanno fatto 4 morti e 14 feriti. Un razzo è stato lanciato contro un'autobbndo nella provincia centrale di Sivas, uccidendo due militari e due funzionari elettorali, e infine una bottiglia molotov è stata lanciata ad Istanbul contro una sede del partito di Ecevit. In questa situazione, francamente, non pare che un'eventuale trionfo dell'estrema destra possa portare alla pacificazione del Paese. [f. sq.] Restrmigià—CsuliaMaPmren Grazie alla legge elettorale i «Lupi» forse avranno la maggioranza dei seggi il premier turco Bulent Ecevit leader del Partito della sinistra democratica mentre vota nel suo seggio ad Ankara A sinistra il voto di una donna in chador ad Istanbul

Luoghi citati: Ankara, Iraq, Istanbul, Sud-est, Turchia