Europee, Cossiga corre con Dini e Bottiglione

Europee, Cossiga corre con Dini e Bottiglione Tutti i partiti al lavoro per giugno, quasi pronti i capilista Ds e Ppi, il Polo punta sui tre leader Europee, Cossiga corre con Dini e Bottiglione E l'Associazione magistrati trova un accordo sul «caso Pacioni» Dopo il referendum e prima dell'elezione del capo dello Stato, i parliti lavoreranno alla definizione delle liste per le elezioni europee del 13 aprile. I partiti del centro-destra puntano sui loro leader e presenteranno Berlusconi, Fini e Casini in gran parte delle teste di lista. Nel centro-sinistra, i D° hanno già definito le loro scelte. A guidare le liste della Quercia saranno Claudio Fava nelle Isole, Giorgio Napolitano al Sud, Walter Veltroni al Contro, Elena Pacioni nel Nord-Ovest, Bruno Trentin nel Nord-Est. Sul fronte dei Popolari, invece, capolista saranno al Centro il segretario Marini, al Sud il presidente Gerardo Bianco, al Nord-Est il capogruppo a Strasburgo uscente Pierluigi Castagnetta. Mentre per il Nord-Ovest si attende una risposta da Mino Martmazzoli e per le Isole si pensa anche al segretario «aggiunto» Cisl Cocilovo. Ci sarà poi una lista comune di candidati che si richiamano a Francesco Cossiga, al Rinnovamento Italiano di Lamberto Dini e al Cdu di Rocco Buttiglione. E' già stato scelto il simbolo comune che sarà presentato la prossima settimana. Liste comuni anche per Giorgio La Malfa e Valerio Zanone, che fanno riferimento al partito liberale democratico e riformatore europeo. Con loro Guglielmo Negri e Raffaello Morelli. Intanto i Democratici hanno ancora da lavorare sul loro simbolo: nella scheda bisogna infatti inserire l'immagine dell'Asinelio, il nome «Democratici per l'Ulivo» e la scritta «Con Prodi in Europa», che gli alleati dell'ex premier hanno deciso di adottare come slogan della campagna elettorale. Intanto, i vertici dell'Asinelio sono alla ricerca di un equilibrio tra le varie anime del partito per le liste. La prima ipotesi (Enzo Bianco nelle Isole, Di Pietro al Sud, Rutelli, al Centro, Cacciari nel Nord-Ovest, Paolo Costa nel Nord-Est) sarebbe tornata in discussione e la prossima settimana si svolgerà una nuova riunione con Prodi per sciogliere alcuni nodi. Primo, la presenza di Di Pietro, capolista al Sud ma nella testa di lista in almeno altre due circoscrizioni. Secondo, il capolista nelle Isole, in ballottaggio Bianco e Orlando. Sul fronte diessino, l'Associazione nazionale magistrati è riuscita a evitare la crisi - legata alle divisioni createsi tra le tre correnti della giunta sul «caso Pacioni» - che l'avrebbe condotta per la seconda vol¬ ta nel giro di pochi mesi a elezioni anticipate. Il Comitato direttivo centrale, cioè il «parlamentino» dell'Anni, ha infatti concluso ieri i propri lavori con un documento unitario, passato con 30 voti a favore e un'astensione. Il caso era scoppiato un mese fa, con la candidatura di Elena Pacioni alle europee con i Ds, dopo che aveva lasciato l'incarico di presidente dell'Anni. Una scelta criticata apertamente dal suo successore al vertice dell'Anni, Antonio Mortone (Unicost), e che aveva dato luogo a una polemica intema tra le correnti che compongono l'esecutivo (oltre a Unicost, Magistratura democratica e Magistratura Indipendente) sull'operato della giunta guidata per due anni dalla Pacioni. 11 documento appone fine a questo scontro, ma resta diviso sulla proposta di Mortone, fatta proprio sull'onda del caso Pacioni, di introdurre una modifica statutaria per impedire in futuro ai presidenti dell'Anni di candidarsi nei due anni successivi alla scadenza del mandato. Francesco Cossiga

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