Il super-partito del ricatto di Lorenzo Mondo

Il super-partito del ricatto MNEALPANE Il super-partito del ricatto Lorenzo Mondo A! RRIVO al referendum, al volo positivo, sospinto più che da confortanti certezze da una serie di pulsioni negative. Ad esempio, voterò si nonostante che - proprio perchè - le vittorie di altri referendum sono state furbescamente raggirate. Sarà un modo di rivotare idealmente per tutte le richieste disattese, di far sentire una voce di acuto disagio e dissenso. Sono altresì persuaso che l'abolizione di un sistema di voto ibrido, contrario alle idee chiare e distinte, non risolverebbe di per sé il problema della governabilità, non garantirebbe un sistema politico all'ingrosso bipolare. Un eventuale successo dovrà essere ragionevolmente rafforzato dal doppio turno elettorale, dallo stabilimento di una soglia minima per la rappresentanza in Parlamento. Ma non vale obiettare, come fanno tanti sperimentati marpioni, che meglio sarebbe stato ricorrere al Parlamento, titolare delle scelte legislative, garante primario di democrazia (a questo punto la voce dei dissenzienti si fa burbanzosa e solenne) per dotarsi di un più adeguato strumento elettorale. Perché non si è provveduto per tempo (la guerra balcanica era lontana) a stornare con una solerte applicazione alla nuova legge il ricorso alle urne referendarie? Mi vengono però in mente l'Hotel Fuenti sulla Costiera Amalfitana, le case abusive nella Valle dei Templi di Agrigento. L'abbattimento della legge attuale, per una serie di condizionamenti operanti nell'uno e nell'altro polo, si presentava più aleatorio della distruzione di quei mostri urbanistici e paesaggistici (e non vale neanche, come virtuoso criterio discriminante, il discorso sui miliardi destinati al re- Endum che sarebbero stamunque spesi). Si spera dunque che l'espressione di un forte malumore popolari; sia di sprone a qualche cambiamento. Basterebbe una considerazione più immediata per convincere gli sfiduciati e i pigri a non andare al mare, come voleva ai bei tempi Craxi, a esprimersi per il si. Qualche volta giova anche l'istinto, se diventa stimolo alla riflessione, ostetrico della ragione. Bisogna pensare alle facce che si sono avvicendate in questi giorni sul video a dire peste del referendum. Non mi avventuro, come azzarda un amico reso particolarmente mordace dall'esasperazione, in discorsi lombrosiani, che potrebbero estendersi del resto allo schieramento contrario. Ma la sfilata dei Bossi, Bertinotti, Manconi, Mastella e quant'altri dovrebbe pure significare qualcosa, dar da pensare. Sono i personaggi che, non per naturale pravità ma per l'anomalo smembramento in cui si trova la rappresentanza politica del nostro Paese, finiscono per costituire! il partito traversale delle piccole percentuali vincenti, del ricatto sistematico. Sarebbe giusto, potendo, dargli il senso della misura, impedirgli uno strapotere che deriva dalla sola rendita di posizione. Hanno beninteso il diritto di tutelare al meglio i loro elettori, di esprimerti una venatura culturale e ideologica, in posizione autonoma o come correnti di forze più rappresentative, ma senza stravolgere la volontà della maggioranza dei cittadini

Persone citate: Bertinotti, Craxi, Manconi, Mastella

Luoghi citati: Agrigento