Il gruppo Agnelli cresce nel «Mediterranée» di Luigi Grassia

Il gruppo Agnelli cresce nel «Mediterranée» «Per noi il turismo è strategico». 11 presidente Bourguignon: prova di fiducia nei nostri programmi Il gruppo Agnelli cresce nel «Mediterranée» Ifil aggiunge un 3% del Club al 18,8già controllato da Exor Luigi Grassia TORINO L'Ifil espande la sua presenza nel settore, considerato strategico, del turismo. La società ha comunicato ieri da Torino che la sua filiale «Ifil Investissements» ha acquistato a Parigi il 3% del capitale del Club Mediterranée, la più grande compagnia mondiale dei villaggi-vancanza (di cui ha inventato la formula 50 anni fa). L'acquisiziohe assume tutto il suo rilievo se si considera che il 18,8% del «Club Méd» era già posseduto dalla Exor, società a sua volta controllata al 95% dalla Giovanni Agnelli &C. Di conseguenza • Ifil e Exor hanno fatto sapere all'equivalente francese della Consob che la presenza del gruppo Agnelli nel Club ha superato il 20%, rafforzandone la posizione di primo azionista. Nella dichiarazione all'autorità di sorveglianza dei mercati finanziari francesi (Cmf), la Ifil e la Exor spiegano anche di non avere come obiettivo il controllo del Club Med, ma aggiungono di non escludere altri acquisti di titoli «in l'unzione delle opportunità di mercato». Secondo fonti finanziarie bene informate, l'ultima acquisizione è costata circa 270 milioni di franchi (l'equivalente di ottanta miliardi di lire). Ulteriori spiegazioni e commenti sono venuti ieri da Torino e da Parigi. Fonti dell'Ifil hanno sottolineato che «il turismo, assieme all'auto, alla grande distribuzione e al credito, è uno dei settori in cui il gruppo si è focalizzato, perché considerati a maggior potenziale di sviluppo». La crescente partecipazione nel Club Méd va infatti ad aggiungersi al 43 per cento di Alpituor, al 25% di Sifalbcrghi e allo strategico 1,3% del nucleo stabile di Accor. E da Parigi il presidente del Club, Philippe Bourguignon, ha dichiarato: «Ci felicitiamo del rafforzamento nel capitale del Club Mediterranée del nostro principale azionista, il gruppo Agnelli. E' un'operazione che esprime chiaramente la sua fiducia nel successo del nostro piano strategico ed e una tappa di preparazione all'avvenire del Club Med, al di là della fase attuale di risanamento». L'accenno di Bourguignon è a una recente ristrutturazione, costata un paio d'anni di conti in rosso soprattutto a causa di iniezioni di denaro per investimento, che si è conclusa con il ritorno all'utile nel 1998 per 171 milioni di franchi, pari a oltre 50 miliardi di lire, mentre il giro di affari degli 85 villaggi del Club sparsi per il mondo ha sfiorato i 2500 miliardi di lire, in crescita del 5,5% sull'anno precedente.

Persone citate: Bourguignon, Giovanni Agnelli, Philippe Bourguignon

Luoghi citati: Parigi, Torino