Omicidio turista, fermati due polacchi

Omicidio turista, fermati due polacchi Ma poi hanno scaricato la responsabilità del delitto su un terzo uomo Omicidio turista, fermati due polacchi Napoli, confessano l'aggressione al giapponese NAPOLI Da lavavetri ad assassini. Da balordi di periferia dediti all'accattonaggio, al furto, al borseggio, e senza fissa dimora, a rapinatori-omicidi. E' questo l«'identikit» dei due cittadini di origine polacca fermati dagli investigatori nell'ambito delle indagini sulla morte di Kensuke Kowatari, il turista giapponese di 77 anni rapinato e ucciso il 9 aprile scorso a Napoli. I due fermati, rispettivamente di 20 e i 30 anni, facevano parte della «enclave» di immigrati polacchi e provenienti dall'Est che sono soliti trovare un rifugio anche nella stazione centrale di Napoli, spesso a bordo di vagoni da rottamare o da decoibentare, o che trovano ospitalità occasionalmente in abitazioni di pregiudicati o prostitute. I due polacchi, senza permesso di soggiorno, hanno confessato al pm Antonio Clemente di aver avuto un ruolo nella rapina sfociata in omicidio, ma avrebbero accusato almeno un altro loro connazionale, attualmente irreperibile, di aver materialmente ucciso Kowatari. Ad incastrare i due extracomunitari, che hanno anche precedenti per furto, sono state le impronte digitali di uno dei due trovate sui traveller's cheque cambiati sabato 10 aprile a Roma. Traveller del valore di circa 300 mila lire, bottino della rapina-omicidio, insieme con una macchina fotografica e altri effetti personali dell'anziano turista. Secondo un ricostruzione fatta dagli investigatori, Kensuke Kowatari, giunto la sera del 9 aprile alla stazione centrale con una «navetta» che fa la spola con l'aeroporto - sarebbe stato «agganciato» dai balordi-assassini già nel terminal ferroviario, che gli avrebbero offerto di accompagnarlo a prendere la metropolitana. Questi ultimi lo avrebbero invece fatto salire su un convoglio della metro che andava in direzione opposta a quella della stazione che si trova nelle vicinanze dell'albergo dove aveva prenotato una stanza. Kowatari sarebbe quindi sceso alla stazione di Gianturco e condotto sotto il ponte dove è stato colpito a morte dai suoi aggressori. Resta da chiarire, secondo quanto si è appreso, anche la posizione giudiziaria del cambiavalute romano che nei giorni scorsi, dopo aver appreso la no tizia della morte di Kowatari, denunciò alla squadra mobile della capitale che due persone avevano cambiato i traveller's cheque intestati al turista nipponico. La moglie e la figlia della vittima sono ancora a Roma, ospiti dell'ambasciata giapponese. Sperano di poter ottenere l'autorizzazione a portar via le spoglie del loro parente. Autorizzazione al momento negata. [e. 1. p.l

Persone citate: Antonio Clemente, Gianturco, Kensuke Kowatari

Luoghi citati: Napoli, Roma