«Ridotti i voli a bassa quota» di Franco Pantarelli

«Ridotti i voli a bassa quota» Saranno le nostre autorità ad autorizzarli, un ufficiale americano certfficherà la preparazione dei piloti «Ridotti i voli a bassa quota» Accordo Italia-Usa, nuove regole dopo il Cermis Franco Pantarelli NEW YORK Voli a bassa quota drasticamente ridotti; necessità di una specifica autorizzazione da parte delle autorità italiane se a compiere quei voli sono equipaggi «momentaneamente» in Italia invece di quelli stabili ad Aviano; nomina di un ufficiale americano che avrà il compito di «certificare» la preparazione dei piloti che compiono quei voli: sono alcune delle nuove norme che d'ora in poi regoleranno l'attività degli aerei americani ad Aviano, per evitare una tragedia come quella di Cavalese del febbraio dell'anno scorso. Le «raccomandazioni» elaborate da una commissione mista {la parte americana era guidata dall'ammiraglio Joseph Prueher, quella italiana dal generale dell'aviazione Leonardo Tricarico) sono state accolte in pieno dai due ministri della difesa, William Cohen e Carlo Scognamiglio, che ieri le hanno firmate al Pentagono e le hanno trasmesse a Bill Clinton e Massimo d'Alema per l'approvazione. La commissione Pruher-Tricarico era stata decisa il 5 marzo scorso, durante la visita di d'Alema alla Casa Bianca. Il caso aveva voluto che quella visita coincidesse con l'assoluzione del pilota responsabile della tragedia di Cavalese e i due presidenti reagirono per l'appunto in quel modo allo shock che la notizia aveva provocato. Ieri, nel presentare l'accordo, Cohen ha ancora una volta chiesto scusa all'Italia per l'incidente («ha posto serie difficoltà a tutti e due i Paesi, ma restiamo forti partner e molto, molto amici») e nella premessa del testo firmato da lui e Scognamiglio c'è la riaffermazione che «il governo degli Stati Uniti accetta la responsabilità dell'incidente», oltre a quella, ovvia ma in un caso del genere non guasta, che «l'Italia esercita la propria sovranità sul suo territorio, sul suo spazio aereo e sulle sue acque». C'è anche un'altra affermazione, nel testo, quella che l'incidente di Cavalese «fu provocato da un errore dell'equipaggio» e che «altri errori furono commessi ai superiori livelli di comando». E' la stessa conclusione cui giunse a suo tempo l'inchiesta dei marines e che comportò il deferimento alla corte marziale del pilota e del suo navigatore. Ambedue fanno a cazzotti con la sentenza di assoluzione, ma «negli Stati Uniti, come in Italia, il sistema giudiziario non è perfetto», ha detto un funzionario del Pentagono che ha voluto conservare l'anonimato. Insomma quella della corte marziale è una «decisione operativa», quella del corpo dei marines e quella della commissione Pruher-Tricarico fatta propria dai due governi sono invece «opinioni», che possono incidere solo nel futuro. E per il futuro i cambiamenti sono piuttosto consistenti: i voli a bassa quota (e il termine «bassa quota» di riferimento è quello italiano, cioè al di sotto dei 700 metri) non potranno essere più di un quarto di tutti i voli di ad¬ destramento effettuati ad Aviano e dovranno essere approvati da un ufficiale responsabile cui - in caso di incidente - fare riferimento. Sarà una figura nuova, questo ufficiale, e comunque non basterà neanche la sua approvazione se a compiere quei voli saranno piloti americani «di passaggio» (per esempio quelli in servizio sulle portaerei o di stanza in altre basi in Europa): per loro ci vorrà l'approvazione specifica delle autorità italiane, che ovviamente potranno anche non darla. Sono poi previsti periodici «briefing» italiani ai piloti americani (affinché abbiano «il maggior numero di informazioni possibile» sulla zona in cui volano), un «costante contatto» con i controllori di volo italiani e un'«integrazione» fra le mappe italiane e quelle americane. Quest'ultima per la verità è una redola che c'è sempre stata. Ma siccome gli americani (si è scoperto dopo la tragedia di Cavalese) hanno l'abitudine di disattenderla, perché si fidano solo delle mappe che disegnano in proprio, si è evidentemente ritenuto opportuno riaffermarla. «Il governo degli Stati Uniti accetta la responsabilità dell'incidente provocato da errori del comando e dell'equipaggio» Due immagini della tragedia del Cermis A sinistra, la funivia abbattuta dal jet Usa A destra, una manifestazione di protesta

Persone citate: Bill Clinton, Carlo Scognamiglio, Cohen, Joseph Prueher, Leonardo Tricarico, Massimo D'alema, Scognamiglio, Tricarico, William Cohen