La locomotiva tedesca punta a Sud

La locomotiva tedesca punta a Sud Il MINISTRO DEGLI ESTERI ALLA CONFERENZA EUROMEDITERRANEA DI STOCCARDA La locomotiva tedesca punta a Sud «Serve un contrappeso all'allargamento a Est» reportage Carlo Bastasin invialo aTRANCÒTORWr L'esordio del ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer, era stato tutto tranne che evasivo: «La crisi del Kossovo è un severo ammonimento per noi tutti». La guerra sul suolo europeo ha costretto la Jeadership tedesca a un processo di maturazione forzato e sorprendente i cui effetti si ripercuotono, grazie alla presidenza tedesca dell'Ile, sull'intera politica estera europea a cominciare dalla sede in cui Fischer aveva rilevato il monito balcanico: la conferenza dell'area eu- romedi terranea tra i 15 Paesi dell'Ue e i 12 del bacino mediterraneo svoltasi negli ultimi due giorni a Stoccarda. Fischer è stato esplicito neh"indicare un cambio di attenzione della Germania sui problemi a Sud dell'Europa. Non avrebbe potuto farne a meno: dall'Algeria all'Albania, dal Medio Oriente alla Turchia, il Mediterraneo si è rivelato l'area in grado di esprimere la sua carica esplosiva sia fuori sia dentro le porte dell'Europa. Le riserve con cui Bonn aveva condizionato in passato l'impegno comune europeo verso Sud, per il timore di dover sacrificare i vitali interessi dell'apertura all'Est Europa, sono scomparse dalle parole del ministero degli Esteri: «Per la Germa¬ nia - ha spiegato Fischer a Stoccarda - la politica del Mediterraneo e l'indispensabile contrappeso all'allargamento dell'Unione europea verso l'Est». A Stoccarda non sono stati forse raggiunti i «grandi successi» di cui hanno riportato ieri in serata le fonti ufficiali, ma la pressióne diplomatica resa drammatica dal Kossovo ha certo aiutato a trovare un accordo sull'impegno a realizzare entro il 2010 l'area di libero commercio e di rispetto della Carta della Pace e della Stabilità che sono condizione per un futuro più rapido allrgamento dell'Unione europea ai Paesi del bacino, L'Ue ha potuto realizzare l'intesa anche garantendo il mantenimento ad «alti livelli» degli aiuti finan¬ ziari ai Paesi coinvolti che tra il '95 e il '99 hanno già ottenuto trasferimenti per circa 9 mila miliardi di lire. Quanto relativi siano stati i successi diplomatici è stato dimostrato tuttavia dall'annullamento, ufficialmente per ragioni di forma, della conferenza stampa che doveva concludere ieri il vertice di Stoccarda. Pur su basi fragili, l'Ue dovrà comunque riuscire a far attuare la Carta che prevede un costante dialogo tra i Paesi delH'area «per la soluzione delle crisi». L'accordo tra i Paesi arabi e Israele d'altronde è stato possibile solo limitando la Carta a un documento politico e non a un impegno di diritto. Gli osservatori diplomatici di Bonn giudicano «esplicito» e «non revocabile» il nuovo impegno tedesco verso Sud. In buona parte, il nuovo accento viene legato al catastrofico sviluppo delle vicende balcaniche, ma anche la preoccupazione per i flussi di immigrazione ha giocato un ruolo importante. Per rafforzare la capacità d'attrazione delI'Ue nei confronti dei Paesi mediterranei, Bonn punta soprattutto a istituzionalizzare i rapporti economici e a programmi di modernizzazione anche sociale che avvicinino i Paesi coinvolti al modello europeo. Ma la Germania è allo stesso tempo impegnata su troppi tavoli per poter guidare nuove iniziative diplomatiche, dovendo curare da vicino l'allargamento a Est dell'Unione europea e dovendo ora farsi carico di ricostruire un canale diplomatico più solido con Mosca. A Bonn si ammette di aver sottovalutato, in occasione della prima visita del cancelliere Schroeder a Mosca, la responsabilità della Germania come interlocutore delia Russia, la cui importanza ò tornata a manifestarsi drammaticamente nelle ore della crisi balcanica. Il partner europeo a cui Bonn guarda per un impegno nell'area mediterranea ò così, inevitabilmente, l'Italia. Le responsabilità italiane nell'area mediterranea sono destinate quindi a crescere parallelamente alla percezione del potenziale di crisi che il bacino sta già esprimendo nell'Adriatico. Sotto esame non sono però soltanto le capacità diplomatiche, ma anche quelle di offrire le infrastrutture fisiche e commerciali all'opportunità di intensificare i rapporti economici con l'intera area mediterranea. Cos'i perfino Le contrastate vicende di porti e aeroporti del Mezzogiorno italiano, diventano un tassello sensibile del delicato equilibrio geopolitico in grado di scuotere in ogni momento l'intera Europa. Lo shock del Kosovo ha costretto il governo tedesco a una maturazione improvvisa, ma è ancora da verificare che la brutale presa d'atto della realtà europea contagi virtuosamente tutti i partner europei e riconduca anche le politiche interne alle nuove responsabilità europee.

Persone citate: Carlo Bastasin, Fischer, Joschka Fischer, Schroeder