Nuovo ordine d'arresto per Pinochet

Nuovo ordine d'arresto per Pinochet L'Alta Corte britannica annulla la prima decisione, favorevole all'estradizione Nuovo ordine d'arresto per Pinochet Ma il generale coglie una piccola vittoria legale LONDRA Nuovo colpo di scena nella lunga battaglia legale attorno al generale Augusto Pinochet, che ieri ha colto una piccola vittoria: l'Alta Corte inglese ha infatti formalmente annullato ieri mattina la prima decisione del ministro dell'Interno, Jack Straw, con la quale egli autorizzava l'avvio della procedura di estradizione per l'ex dittatore cileno. La sentenza dell'Alta Corte, formalmente accettata da Straw, che si assume così la parte dei costi legali relativa a questa sezione del procedimento, apre la strada per qualsiasi altro ricorso contro la sua seconda decisione, resa nota ieri, con cui il ministro dell'Interno autorizzava di nuovo il procedimento contro Pinochet, anche se solo per le poche imputazioni accolte dai Lord il 24 marzo scorso. Ma intanto l'ex dittatore ha ricevuto la visita di Scotland Yard, che gli ha notificato un nuovo mandato di arresto, proprio sulla base del placet di Straw alla seconda richiesta di estradizione arrivata dalla Spagna. Una questione puramente procedurale, dato che Pinochet si trova agli arresti domiciliari dal 16 ottobre scorso. Solo il 30 aprile, comunque, si saprà se il generale dovrà lasciare Londra per la Spagna. L'udienza sull estradizione è stata infatti aggiornata per quella data, per dar tempo ai legali di Pinochet di studiare le carte e presentare la preannunciata richiesta d'appello. In caso di sentenza sfavorevole, l'ex dittatore sarà estradato in Spagna, dove dovrà rispondere delle accuse avanzate dal procuratore Baltasàr Garzón, riguardanti ben cinquan- tuno casi di tortura, avvenuti dopo il settembre 1988. Ma almeno per una cosa il generale non dovrà preoccuparsi: le spese legali. Saranno infatti i contribuenti inglesi a pagare il ricorso di Pinochet contro la prima richiesta di estradizione. Lo ha deciso oggi lo stesso tribunale londinese che ha emesso il nuovo mandato di arresto. La decisione non mancherà di sollevare polemiche. Il quotidiano popolare «The Sun» ha infatti calcolato che ai contribuenti la presenza di Pinochet è già costata sei milioni di sterline, e che il conto finale arriverà certamente a dieci: 35 miliardi di lire! Solo il soggiorno dell'ex dittatore nella lussuosa villa di Wenthworth, sorvegliata giorno e notte dalia polizia, costa intorno ai 140 milioni di lire a settimana. Da parte sua, Pinochet ha detto di essere pronto ad affrontare «tutte le battaglie legali che saranno necessarie», ma ha anche ammesso per la prima volta che forse non tornerà mai vivo in Cile. In un messaggio al popolo cileno, consegnato a Londra al senatore del partito di destra «Unione democratica indipendente», Hernan Laxrain, l'ex dittatore afferma tra l'altro: «so che for¬ se potrò tornare presto con i miei mezzi o in una cassa di legno». Sempre ieri il capo dell'esercito cileno, generale Ricardo Izurieta è partito a sorpresa per Londra per incontrare Pinochet. Prima di partire Izurieta si è riunito per oltre due ore con i ministri della Difesa e degli Esteri, Fiorendo Guzman e José Miguel Insulzn, e con gli altri capi delle forze armate: quello della marina, ammiraglio Jorge' Aranciba, e quello dell'aeronautica, generale Marcos Mireilles. Al termine della riunione Izurieta ha affermato che in Cile «sono in tanti ad essere angosciati e frustrati, perché dai sei mesi facciamo e facciamo, ma il vero obiettivo, quello di far tornare in patria Pinochet, non è stato raggiunto». «Naturalmente - ha aggiunto il capo dell'esercito - ciò frustra anche i militari». Izurieta ha sostenuto inoltre che la decisione del ministro dell'Interno inglese Jack Straw di dare via libera all'estradizione dell'ex dittatore in Spagna costituisce «un attentato contro la sovranità nazionale». A Santiago, i sostenitori dell'ex dittatore hanno manifestato nei pressi delle ambasciate di Gran Bretagna e Spagna. Cominciata in forma pacifica, la protesta è degenerata col passare delle ore. Alcuni manifestanti hanno bruciato bandiere spagnole e britanniche e tracciato scritte sui muri inneggianti a Pinochet. Le forze dell'ordine hanno cercato di disperdere i manifestanti con lacrimogeni e getti d'acqua a cui la folla ha risposto con lanci di pietra. La polizia ha effettuato alcuni arresti e verso mezzanotte è tornata la calma. [e. st.] A Santiago del Cile, simpatizzanti di Pinochet bruciano la bandiera britannica