Solana ai russi: collaboriamo

Solana ai russi: collaboriamo Solana ai russi: collaboriamo La Nato: «Distrutti molti carri armati» BELGRADO Gli aerei Nato continuano a martellare i reparti e le installazioni serbe, con una crescente pressione sulle forze impegnate in Kosovo. Secondo il portavoce militare dell'Alleanza, generale Giuseppe Marani, nelle ultime 24 ore sono stati distrutti «svariati carri armati e postazioni missilistiche e di artiglieria». Colpiti anche impianti petroliferi, centri di comando e controllo, depositi di munizioni. Anche l'aeroporto di Podgorica è entrato nel mirino: il portavoce «politico» della Nato, lamie Shea, ha detto che «nei confronti del Montenegro abbiamo esercitato finora una politica di moderazione. Ma non possiamo ignorare che l'antiaerea e le navi nei porti del Montenegro sparano contro i nostri aerei». Incoraggiante, secondo Shea, è la ripresa della guerriglia dell'Uck: «La vita si fa sempre più difficile per i serbi in Kosovo, e man mano che gli attacchi Nato indeboliscono le strutture militari di Belgrado, l'Uck è come una fenice che risorge dalie ceneri: riacquista vigore, incrementa i reclutamenti, costringe i serbi ad aumentare le forze impegnate nei combattimenti». Quanto infine alla situazione dei rifugiati, la Nato teme una ripresa dei flussi in uscita dal Kosovo: altri 6-10 mila profughi giungeranno in Macedonia nei prossimi giorni. Nessuna nuova informazione, invece, su quanto accaduto mercoledì a Sud di Djakovica, sulla strada per Prizren, dove una colonna di veicoli civili è stata fatta a pezzi. La Nato ha ammesso giovedì un incidente con vittime civili, ma a Noni della città di Djakovica, in cui è stato colpito «probabilmente un trattore». Guanto al massacro a pochi chilometri di distanza, «non c'è alcuna indicazione fino a questo momento di un coinvolgimenlo della Nato ha detto Shea -. Le indagini, solo sulla base di immagini aeree e nell'impossibilità di avere osservatori sul terreno, richiedono tempo. Ogni ipotesi è possibile. Il fatto che abbiamo ammesso un errore in un caso - ha sottolineato il portavoce - non deve però far presupporre che qualsiasi evento con la morte di civili sia stato causato dalla Nato». Intanto, in un messaggio «a tutti i russi» pubblicato sul quotidiano moscovita «Kommersant», il Segretario generale della Nato, Javier Solano, ha esortato il governo russo a riprendere la cooperazione con l'Alleanza atlantica, dicendosi certo che Mosca «può svolgere un ruolo costruttivo» nella soluzione del conflitto e che l'interruzione dei rapporti sarà «temporanea». «Ci sono troppi interessi in comune perché la Russia e la Nato si ignorino. Proprio nei momenti di crisi è più urgente mantenere contatti stretti», ha scritto Solana, ribadendo le ragioni che hanno portato all'intervento contro la Jugoslavia, gli obiettivi della campagna militare alleata e le condizioni che il leader di Belgrado dovrà accettare perché essa cessi. (Ansa-Agi]

Persone citate: Giuseppe Marani, Javier Solano, Solana