BEATLES, MAGHI ANCHE SUL SET di Paolo Ferrari

BEATLES, MAGHI ANCHE SUL SET MONOGRAFIA BEATLES, MAGHI ANCHE SUL SET // rapporto tra Fab Four e cinema nell analisi di tre autori piemontesi |ON è facile scrivere qualcosa di nuovo sui Beatles, alla lluce della smisurata bibliografia intemazionale inerente il quartetto di Liverpool. Sono riusciti nell'intento tre amori piemontesi, Simone Arcagni, Guido Michelone e il torinese Paolo Cucco, noto al pubblico rock come «Gep», batterista di Mao, già apprezzato in tournée con Africa Unite e Madaski ed attualmente in forza ai Mau Mau. «Il cinema dei Beatles» sonda infatti un terreno circoscritto, in cui affonda con serietà e senza cedere alla facile tentazione di divagare dalla mal cria del titolo per ritrovarsi a chiacchierare di canzoni ed aneddoti. Eppure, la cura dell'immagine non era ceno secondaria nella strai egia complessiva dei Favolosi Quattro, se è vero che nel 1963 furono il primo gruppo europeo supportalo da un vero e proprio «merchandising», sull'esempio del proliferare di oggettistica scatenato oltreoceano dal fenomeno Hlvis. L'analisi del rapporto Beatles-cinema e dunque contestualizzata nell'articolata rete di comunicazione della band verso l'esterno con «altri mezzi» rispetto alla canzone. Ampi capitoli sono dedicati ai t itoli celebri, da «A Hard Day's Night» (1964), considerato il primo film pop della storia del cinema, all'epopea della «swinging London» celebrata nel 1965 da «Help», alla colorata psichedelia di «Magica! Mistery Tour» 11967), fino al lisorgico cartone animato «Yellow Submarine» (1968) ed al documentario «Lei It Be», del 1970. Ma l'analisi non si ferma lì, poiché McCartney, Lennon, Harri- son e Ringo Starr hanno avuto rapporti ben più diffusi con cineprese e telecamere, spaziando tra video e documentari inerenti il gruppo in quanto tale, progetti e partecipazioni cinematografiche dei singoli, apparizioni televisive, piani rimasti sulla carta. Ringo che lavora con Marion Brando, Peter Sellers e Richard Burton, John film-maker artigianale votato alla sperimentazione, un progetto delirante di remake' versione Beatles dei «Tre moschettieri», la monumentale ricostruzione di carriera di «Anthology»: tutto scorre sotto lo sguardo scient ifico ma non esente da passione degli autori. «Il cinema dei Beatles», 450 pagine ed una ricca sezione fotografica, è pubblicato dalle Edizioni Falsopiano al prezzo di 29.000 lire. Paolo Ferrari / limili® in una curiosa r rara posa die conferma la loro geniale originalità nel pro/torrc l'immagine del gruppo

Luoghi citati: Africa Unite, Liverpool, Madaski