crittore di Giuseppe Culicchia tùjoslioùaidare di Giuseppe Culicchia

crittore di Giuseppe Culicchia tùjoslioùaidare crittore di Giuseppe Culicchia tùjoslioùaidare CARO Scrittore ti voglio parlare, con le lacrime agli occhi ti segnalo un piccolo angolo di Paradiso: alle porte di Torino, nel centro di Grugliasco, c'è una Biblioteca. E' composta da una stanza lunga e stretta, affiancata da tre piccole salette. Per qualche strano sortilegio, in uno spazio così angusto è possibile trovare tutto ciò che si vuol leggere. I classici della Letteratura, gli ultimi successi dell'editoria, i manuali e i saggi più disparati si rincorrono su quegli scaffali e a bassa voce ti sussurrano: PREEENDIIIMIII! La moquette attenua i passi concitati del lettore in crisi d'astinenza. La ricerca affannosa dell'ultimo capolavoro è placata dalla gentilezza di tutti-gliimpiegati-tutti, che ti cercano il libro al computer e ti accompagnano al relativo sito per poi porgertelo delicatamente. Ogni anno viene redatto e distribuito un librettino con gli acquisti più recenti. E se proprio non ci fosse quel libro che tanto cerchiamo? Calma e sangue freddo. Invece di precipitarsi nella biblioteca più vicina, fermiamoci a segnalarne titolo e autore al banco dei prestiti. Caro scrittore tu adesso dirai: aspetta e spera, se credi che le tue parole vengano ascoltate... Ma pochi minuti fa mi ha chiamata un impiegato della biblioteca per dirmi che il romanzo che duemesi-fa-due avevo segnalato è stato acquistato. Voleva sapere se mi interessava leggerlo per prima o se poteva metterlo sullo scaffale a disposizione di tutti gli altri utenti. Non ho la forza di continuare: i singhiozzi di gioia rendono arduo ogni commento. Loredana Cara Loredana, per motivi di spazio ho dovuto tagliare la tua lettera: anche perché nelle ultime quattro righe facevi per ben tre volte il nome e l'indirizzo del Paradiso di cui sopra: ovvero, della Biblioteca «Pablo Neruda», lussureggiante al numero 39 di piazza Matteotti in quel di Grugliasco. Confesso che leggendo le tue righe mi sono commosso anch'io: possibile, mi sono detto, che ad appena pochi chilometri dalla Biblioteca Nazionale e dalle tante biblioteche universitarie esista davvero un simile Eden incontaminato? Poi però ho capito: da voi a Grugliasco c'è Llkea. Efficienza svedese. Devono essere stati i suoi imperscrutabili influssi. Tempo qualche anno, e tutto il vostro comune sarà un 'isola di scandinavo benessere: nascerete biondi, rosei, con gli occhi azzurri. Andrete a caccia di salmoni e di renne. Festeggerete Santa Lucia con le candeline accese sulla testa delle fanciulle. E forse la vostra biblioteca cambierà nome, optando per «Bjom Borg» o «Ingrid Bergman». In ogni caso, sappiate che facciamo il tifo per voi. Continuate a scriverci e a raccontarvi. Noi, quaggiù, vi leggeremo con una punta d'inedia. Soprattutto frequentati do le nostre biblioteche, naturalmente. Ciao. Caro Scrittore ti voglio parlare, desidero aggiungere il mio modesto contributo alla querelle che ormai da tempo occupa lo spazio a te dedicato: com'è possibile che nell'incriminato episodio di «Me Gyver» i sempre «politically correa» americanissimi produttori si siano permessi di contrabbandare la nostra amata città con Budapest? Scelta voluta per non inimicarsi le gerarchie del Partito Unico che ancora negli Anni Ottanta spadroneggiava dalle parti del Danubio o scelta obbligata dall'impossibilità di recarsi in Ungheria per riprendere dal vivo la Capitale? Niente di tutto questo. La puntata «torinese» del noto telefilm da altro non deriva se non da un grandioso RICICLO. Le scene in questio¬ ne - doloroso a dirlo - provengono da un orrendo film del 1969 intitolato «Italian Job» (nella versione nostrana, «Un Colpo all'Italiana»), dove un gruppo di ladri tecnologici inglesi svaligia ingegnosamente un furgone portavalori torinese mettendo in subbuglio la città e bloccando il traffico per ore. Il suddetto film delizia ancora oggi molto spesso i palati dei cinefili nottambuli, perché tuttora gettonato nella programmazione antelucana di Rete 4 e di Quartarete Tv. tra un pornosoft e una televendita di tappeti. Quel che è più curioso è che lo scianziato pazzo che inventa il colpo oltremanica è il grande Benny Hill, qui in una versione pre-comiche... Spero con questa di aver completato la diatriba tra i Kompagni del KKPK. [E. M.] Caro E. M., francamente lo speriamo un po' tutti, l^trtroppo anche nel tuo caso ho do\nto tagliare un po': ma la tua proposta riguardante la proiezione del mega ingorgo tra piazzaSan Carlo e piazza Vittorio su appositi megaschenni ogni sabato pomeriggio per le vie del centro nel mese di dicem bre mi sembra interessante. Spe riamo che l'Assessorato agli Ingorghi Natalizi ne prenda nota e ne faccia buon uso. Per il resto, complimenti vivissimi: anche per non esserti distratto con tutto quel pornosoft. Gru zie!

Persone citate: Benny Hill, Borg, Ingrid Bergman, Pablo Neruda, Paradiso

Luoghi citati: Budapest, Grugliasco, Torino, Ungheria