DELITTO E CASTIGO ALLA CORTE SUPREMA di Piero Soria

DELITTO E CASTIGO ALLA CORTE SUPREMA DELITTO E CASTIGO ALLA CORTE SUPREMA SEMPLICE VERITÀ' David Baldacci Ford Alondadorr pp 442 L 33 000 AV1D Ford, ora che e celebre, può permettersi di venire allo scoperto, presentandosi con il suo vero nome. Baldacci, «L'idea di firmare diversamente Poteri' assoluto fu del mio agente. Guando si trattò tli lanciarlo in Italia, mi disse infatti: gli italiani sono strana gente, per un libro come il tuo hanno bisogno di un suono americano. Baldacci e troppo casalingo, storcerebbero il naso. Inventati qualcosa di very yankee, lo guardai fuori dalla finestra attratto dallo strombazzare di un'auto. Era una Ford. E cosi fu». Tale ammirevole presa di coscienza avviene con Im semplice verità, un romanzo - sottolineiamo: non per colpa sua - debole ai nostri occhi, se paragonato non solo a Potere assoluto, ma anche a 11 controllo totale ed a II biglietto vincente. E' bene chiarire subito: debole non vuol dire brutto Anzi Il ai nostri occhi, se paragonato non scontrollo totale ed a II bigliettdebole non vuol dire brutto. Anzi. Il problema però è lo scenario. Negli Stati Uniti infatti un intrigo che si dipani tra le ovattate stanze della Corte Suprema ha un impatto emozionale enorme. E', se si vuole, addirittura più appassionante ed inatteso di uno scandalo che infiam mi la Sala Ovale o si celi tra le lenzuola della camera da letto del Presidente. E' il concetto stesso di giustizia che viene messo in dubbioQualcosa cioè di ben più alto del potere temporale degli uomini, pur se godono il loro pezzo di vita e di gloria tra le mura della Casa BiancaPer noi non è cosi. L'equivalente della Corte Suprema è infatti un luogo frequentato, prima, dalle imbarazzanti sentenze di CarnevalePoi da quelle sullo stupro in jeans o sul corpo di una donna incinta. In altre parole: c'è ben poco di sacraleneU'immaginazione popolare, neconfronti di un'istituzione che da sempre è simbolo, come minimo, dstravaganza. Non è dunque colpa di Baldacc se il suo palcoscenico, qui da noi, non incute la riverenza ed il rispetto dovuti. E non sottolinea il coraggio e l'anticonformismo di una scelta che, al contrario, negli Stati Uniti - dopo il caso Lewmsky - suona come l'abbattimento dell'ultimo tabù. L'incursione nella cittadella estrema, più potente addirittura della Presidenza, visto che solo la morte può far decadere il potere di persone elette a vita. La trama è centrata su due coppie di fratelli. Gli Harms: Rufus, galeotto nero che da un quarto di secolo sta scontando l'ergastolo nel carcere militare di Fort Jackson per avere ucciso una bimba bianca in una base militare. E Josh, che improvvisamente riceve una strana, e tardiva, lettera dall'esercito in grado di cambiare lo scenario dell'omicidio. Dall'altra parte ci sono i Fiske: Michael, cancelliere della Corte Suprema, ammazzato proprio nel mo¬ mento in cui deride di indagare sulla domanda di revisioni' di Rufus. E .John, avvocato delle cause perse, che non si darà pace finché non troverà il suo assassino, Ije due vicende naturalmente si incrociano proprio nel tempio della Giustizia, presieduto dal giudice Ramsey, uomo dispot ico e conservatore, che ha come contraltari- liberal il giudice Knight, donna severa e materna, moglie di un polente senatore. Il teatrino di Baldacci si svolge dunque nei chiaroscuri di queste quinte austere, dove tuttavia l'invidia, il ricatto, i complotti e la lotta per il potere la fanno da padroni costruendo una storia torbida ed ambigua dove il passato dei personaggi è sempre qualcosa di profondamente diverso dal presente che li avvolge. Dove nessuno è ciò che è. Persino il detective della omicidi e l'agente dell'Fbi, chiamati ad indagare in collaborazione con i servizi interni della Corte, hanno qualcosa da nascondere. E la mota di Baldacci gira, abile e frenetica, fino a farcì scoprire tutti gli anfratti di un mondo sconosciuto e terribile, dove le colpe dei militari non sono da meno di quelle di chi tiene tra le mani i destini della politica e della giustizia. In questo senso - nel ritmo, nei vorticosi colpi di scena, nei dialoghi serrati, nella curiosa ed inventiva costruzione delle situazioni - Baldacci rimane quello di Potere assoluto. In più, questa volta, si lascia coinvolgere in un profondo senso della famiglia e dell'amore che stupisce gradevolmente. Piero Soria SEMPLICE VERITÀ' David Baldacci Ford Alondadorr pp 442 L 33 000

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