LA SCIENZA HA FATTO CARRIERA CON LA PAURA DELL'AIDS di Lietta Tornabuoni

LA SCIENZA HA FATTO CARRIERA CON LA PAURA DELL'AIDS LA SCIENZA HA FATTO CARRIERA CON LA PAURA DELL'AIDS Sex virus": tra romanzo e inchiesta Luca fiossi denuncia L Sex Virus è naturalmente lo Human Immunodeficiency Virus dell'Aids.L'annuncio della scoperta dell'Hiv è del 23 aprile 1984. Alla vigilia del Duemila, scrive Luca Rossi, la malattia che avrebbe dovuto uccidere tutti, peste cosmopolita, punizione divina, condanna della promiscuità sessuale, flagello universale, ha smentito ogni previsione. Le sue cause restano non identificate. I casi diminuiscono. Il tasso di diffusione del virus è assolutamente stabile, salvo pochissime aree. Il sarcoma di Kaposi, prima malattia definitoria dell'Aids, è ormai praticamente scomparso. I sieropositivi circondati da terrore («aumentano, aumentano») non sono aumentati ne diminuiti: negli Stati Uniti il loro numero pare rimasto fisso, un milione, ma in realtà non se ne sa nulla. Le proiezioni statistiche hanno compiuto errori immensi, vistosi quanto un falso in bilancio: "Organizzazione Mondiale della Sanità prevedeva per il 1992 sessanta milioni di contagi, furono invece sei milioni: l'Istituto Superiore della Sanità indicava per il 1990 ventiseimila casi di Aids in Italia, furono invece novemila. Se siano stati l'educazione sanitaria, la paura e l'uso dei preservativi a modificare la curva, nessuno può dimostrarlo. S'immaginavano epidemie devastanti portate dalle prostitute e dai prostituta non si sono verificate. S'ipotizzava un moltiplicarsi esponenziale della malattia: non c'è stato. Adesso, possibilmente, non se ne parla: «C'erano grandi differenze tra una proiezione e l'altra, tra un istituto e l'altro, e tutto rimaneva in una sorta di astrazione vaga, in una continua, maligna genericità... Tutto ciò che riguarda questa malattia è unico e bizzarro». Persino una definizione manca, nel perenne variare dei gruppi o dei morbi collaterali attribuiti all'Aids: «Non c'è più una sindrome Aids definita in modo clinicamente chiaro... E' una malattia che gioca con le paranoie di tutti, dalle industrie farmaceutiche ai razzisti. E' un archetipo del nostro secolo. E perché no, dopo tutto combina diversi simboli in una sola immagine peraltro molto imprecisa: non esiste una fotografia del virus, il cartoon che si vede sui giornali è molto vago». Su questo fenomeno taciuto Luca Rossi conduce un'inchiesta negli Stati Uniti e a Parigi, La maialila che avrebbe doralo uccidere tutti ha mentito orni previsione, i casi diminuiscono, il sarcoma di Karposi è scomparsointerrogando gli specialisti o i responsabili delle istituzioni pubbliche e gli studiosi (inclusi Gallo e Montagnier) più noti, facendo innumerevoli domande e ottenendo poche risposte reticenti o amare. E' un'inchiesta nello stile di quelle interessantindagini sulla criminalità italiana (Camorra, Arrivederci, mafiaì che hanno fatto di Rossi uno dei migliori cronisti dei nostri anni, alla sua maniera che non separa il lavoro dalla vita. A interviste e incontri si mescolano altre storie, stati d'animoritratti di citta, di bar-ristoranti o di persone, un incontro d'amore, gli amici, il tempo che faconversazioni asciutte e dialoghi osceni, lo svariare della luceuna fotografia ili Hemingway bellissimo militare nella prima guerra mondiale, la vicenda eloquente d'un vecchio signore ungherese cieco che con un'opera¬ interrogando gli specialisti o i responsabili delle istituzioni pubbliche e gli studiosi (inclusi Gallo e Montagnier) più noti, facendo innumerevoli domande e ottenendo poche risposte reticenti o amare. E' un'inchiesta nello stile di quelle interessanti indagini sulla criminalità italiana (Camorra, Arrivederci, mafiaì che hanno fatto di Rossi uno dei migliori cronisti dei nostri anni, alla sua maniera che non separa il lavoro dalla vita. A interviste e incontri si mescolano altre storie, stati d'animo, ritratti di citta, di bar-ristoranti o di persone, un incontro d'amore, gli amici, il tempo che fa, conversazioni asciutte e dialoghi osceni, lo svariare della luce, una fotografia ili Hemingway bellissimo militare nella prima guerra mondiale, la vicenda eloquente d'un vecchio signore ungherese cieco che con un'opera¬ zione recupera la vista ma diventa meno lungimirante. Il romanzo dei giorni, vissuto con passione febbrile e insieme arresa, distratta, somma con efficacia il giornalismo e il presente, Nel suo procedere, l'inchiesta rivela un inganno sociale perseguito dalle autorità seientilicosanitarie («L'Aids ha fatto la carriera ili molti: in Inghilterra c'è più gente che vive ili Aids ili quanta ne muore, credo», dice uno degli interrogati) e anche dai malati («Bastava l'etichetta Aids per ricevere il sussidio»), alimentato dall'ambizione dei medici ricercatori o curant i e dal bisogno dei curati. Un'operazione politica e finanziaria. L'evoluzione dell'Aids, che secondo l'autore ha innegabilmente seguito vie diverse e assai meno catast loriche di quelle ipotizzate, neppure viene soffocata nel silenzio, piuttosto viene vanificata dalla disattenzione: «Non è che nessuno lo dice, è che nessuno lo ascolta». Le istituzioni pubbliche di analisi e terapia dell'Aids ormai esistono, si sono moltiplicate e rafforzate, non intendono certo smobilitare; le nuove malattie messe nel conto dell'Aids (adesso, anche certi tumori dell'apparato riproduttivo femminile) consentono di non veder assottigliarsi il numero dei pazienti; le cifre delle statistiche sono sempre facilmente manipolabili: la gente non s'interessa più molto alla questione, troppo straziante per non passare di moda. E i media non risultano utili, dice uno dei medici intervistati: «Non è il giornalista che esce, cerca e fa domande... I giornalisti non cercano i contatti con lifonti, sono le fonti che cercano il contatto con i giornalisti. Lifonti hanno il denaro, e li arruolano. Certo, ci sono anche gli indipendenti, ma ho l'impressione che contino poco: c'è una sorta di dinamica per non turbare lo status quo. Sfortunatamente, è cos'i che va. Cosi si crea l'opinione pubblica». L'indagine di Sex Virus, che esamina con scrupolo ogni aspetto, ipotesi e contraddittorio scientifico sull'argomento, ogni variante contemporanea omosessuale, eterosessuale o multinazionale dell'Aids, non finisce molto bene. All'Università californiana tli Berkeley, Luca Rossi parla con Harry Rubin, «padre e maestro dei retro virologi». Intorno all'Aids, gli dice Rubin, c'è una struttura enorme ili danaro e alta tecnologia con false promesse e false aspettative, e non saia certo un giornalista a cambiarla. Lui voleva soltanto vedere come stanno le cose, dice Luca Rossi, e magari riferire. 11 suo interlocutore si rattrista: «La ignoreranno. Non si metteranno nemmeno a discut ere con lei». Lietta Tornabuoni La maialila che avrebbe doralo uccidere tutti ha mentito orni previsione, i casi diminuiscono, il sarcoma di Karposi è scomparso

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Parigi, Stati Uniti