Restaurato «La battaglia di Algeri»
Restaurato «La battaglia di Algeri» Ieri a Roma la presentazione del capolavoro ritrovato di Pontecorvo Restaurato «La battaglia di Algeri» // regista: «Orapotranno conoscerlo anche igiovani» ROMA Nello stesso giorno in cui in Algeria si svolgono le elezioni presidenziali, torna in sala «La battaglia di Algeri», il film di Gillo Pontecorvo vincitore nel '66 del Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia e poi candidato a tre Oscar (miglior film straniero, miglior regia, miglior sceneggiatura). Restaurata a cura dell'Istituto Luce («è stato rigenerato il negativo», spiegano all'ufficio stampa) la pellicola è stata presentata ieri a Roma, nell'ambito della prima «Settimana per la cultura», in una serata a cui hanno preso parte il Ministro Giovanna Melandri, il presidente del Luce Angelo Guglielmi e tanta gente di cinema, da Liliana Cavani a Suso Cecchi D'Amico, da Silvio Orlando a Giuliano Gemma. Poi il film, capolavoro del cinema epico ambientato nell'Algeri del '57, nei giorni dello scontro più duro tra i para francesi e i ribelli .del Fronte di liberazione nazionale, iniziera una nuova vita nelle sale: prima a Roma e subito dopo a Milano. «Sono molto grato al Ministero per questa scelta - commenta Pontecorvo - perché ora il film ha la possibilità di arrivare ai giovani». Giovani italiani, perché, se negli Stati Uniti il film ha continuato ad avere una sua vita, nelle università di cinema dove è studiato e sezionato, ma anche nelle sale newyorkesi che ancora lo proiettano, in Italia non è stato possibile vederlo se non in tv. «La ragione per cui un film continua a girare per il mondo - osserva il regista - sta nelle emozioni che è capace di suscitare. Se mette in moto sentimenti universali, non legati all'attualità, il fatto che il soggetto parli di avvenimenti lontani conta poco. Quello che pesa sono le emozioni, uguali nel tempo, a New York, come a Parigi, dovunque». E poi questi sono giorni speciali: per la guerra nei Balcani («Eorse oggi, vedendo il film, verrà da pensare alla lotta per la liberazione dei kosovari») e per la coincidenza con le elezioni algerino. «In Algeria, cioè sul luogo del delitto, sono tornato sei anni fa, con la macchina da presa, e già allora fui colpito dal clima di tristezza generale, dalla sparizione totale di quell'entusiasmo che aveva animato il Paese nel periodo seguente della conquista dell'indipendenza». Se oggi, dopo aver assistito alla guerra civile che dal '92 dilania l'Algeria, il regista avesse la possibilità di aggiungere una frase al suo film, di sicuro questa si riferirebbe alle difficoltà delle nazioni uscite dal colonialismo «di imboccare, per ragioni oggettive, la democrazia», [f. e]
Persone citate: Angelo Guglielmi, D'amico, Gillo Pontecorvo, Giovanna Melandri, Giuliano Gemma, Liliana Cavani, Pontecorvo, Silvio Orlando, Suso Cecchi
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