Niente finanza per le Poste Spa

Niente finanza per le Poste Spa Sindacati e consumatori: ha vinto l'Abi, così si blocca lo sviluppo dell'ente Niente finanza per le Poste Spa Bankitalia vieta l'acquisizione di «Proxima» ROMA La Banca d'Italia non ha autorizzato le Poste Italiane all'acquisto della banca «telefonica» Proxima, l'istituto bancario senza sportelli del gruppo Intesa che avrebbe dovuto permettere all'azienda postale di sviluppare le attività finanziarie. Secondo indiscrezioni di ambienti sindacali, Bankitalia avrebbe detto no perché le Poste sono una società industriale e in quanto tale non possono detenere il controllo di una banca. La società guidata da Corrado Passera puntava all'utilizzo del sistema informativo della banca por gestire i propri servizi di pagamento, portandosi al livello delle altre Poste europee. Lo sviluppo in questo settore era uno dei punti qualificanti del nuovo piano d'impresa predisposto dall'amministratore delegato. L'area dei servizi finanziari alla clientela raccoglie oggi, attraverso il Bancoposta, circa 5.000 miliardi di fatturato che va dalla raccolta del risparmio vero e proprio (conti correnti e libretti di risparmio) al collocamento di buoni postali, dall'acquisto di Bot e Cct per conto della clientela al collocamento di azioni, fino all'emissione di vaglia e bonifici e all'attività di cambiavalute. Il no della Banca d'Italia preoccupa le organizzazioni sindacali, che temono di vedere bloccato lo sviluppo delia società nel campo dei sei-vizi finanziari. «Non conosco i motivi che sono dietro a questa scelta, ma se la decisione della Banca d'Italia rientrasse in una logica di vincolo alle attività finanziare non bancarie, si trotterebbe di una grave limitazione dei conti-nuli del piano di impresa delle Poste», afferma il segretario generale della Slc-Cgil, Fulvio Fammoni. Dello stesso tenore i timori del segretario della Uil-Post, Paolo Tulio, secondo il quale si tratta «di una bruttissima notizia per il sindacato in vista della difesa dei livelli occupazionali dell'azienda». Ieri, intanto, si è svolta una riunione tecnica al ministero delle Comunicazioni sulle trattative per la firma del protocollo d'intesa tra governo e sindacati. A protestare contro la decisione della Banca d'Italia è anche la Federconsumatori, che parla di «difesa corporativa e protezionistica che tende a salvaguardare il monopolio di fatto delle banche per la raccolta e gestione del risparmio». Per l'Adusbef la Banca d'Italia «protegge vergognosamente il monopolio bancario, costituendo un serio pericolo per la libera concorrenza e per la libertà di scelta dei consumatori».

Persone citate: Corrado Passera, Fulvio Fammoni, Paolo Tulio

Luoghi citati: Roma