L'ina «blindala» a cuccia di prede di Valeria Sacchi

L'ina «blindala» a cuccia di prede Comit e Bancaroma in cerca di alternative. Bazoli: io faccio, non parlo L'ina «blindala» a cuccia di prede Banche, nel risiko spunta Montepaschi Valeria Sacchi MILANO «Siamo aperti a tutto purché la Banca Monte dei Paschi sia il polo che integra e aggrega». Con queste parole il presidente del Montepaschi, Pier Luigi Fabrizi, risponde alle ipotesi di aggregazione tra l'istituto senese e Bancaroma che, secondo fonti giornalistiche, avrebbero come sponsor d'eccezione il governatore Antonio Fazio e il presidente del consiglio Massimo D'Alema. Fabrizi, tuttavia, si rifiuta di dire altro sull'ipotesi stessa, aggiungendo: «Chiedetelo a chi ha lanciato l'idea». Sia come sia, il fatto che Fabrizi insista sul concetto di «polo aggregante» lascia già immaginare una via quantomeno in salita per una eventuale intesa con l'istituto romano che, in tutte le trattative, non ha mai nascosto la volontà di non farsi fagocitare ma, al contrario, di giocare un ruolo di primo piano. Resta dunque per il momento valida l'offerta di scambio avanzata nei confronto di Bancaroma dal San Paolo di Torino, che nonostante le difficoltà continua a credere nella validità della sua proposta. Fonti internazionali intanto confermano il viaggio a Madrid dell'amministratore delegato della Commerciale, Alberto Abelli, per un incontro con Emilio Ybarra, presidente del Banco di Bilbao Viscaya. Incontro «interlocutorio» che risale a due settimane la e va inquadrato nell'attività esplorativa sulle opportunità di aggregazione (in questo caso l'obiettivo sarebbe la Bnl) che gli amministratori di Comit stanno conducendo, parallelamente alle trattative sull'Ops di Unicredit. Le stesse fonti non ecludono che, nella stessa occasione. Abelli abbia incontrato anche rappresentanti del Banco Santander Central Hispano. Un portavoce del Santander reagisce parò a questi rumors dichiarando «Non commentiamo, come è nostra abitudine, le voci. Possiamo solo ribadire di avere un'alleanza di grande successo con il San Pao- Io-Imi, che sta continuando». A sua volta, a proposito dell'interesse della Comit per Bnl, l'amministratore delegato di Ina Lino Benassi ricorda che Bnl è controllata da un patto di sinda- cato cui partecipano, oltre a Bilbao, Ina e Popolare Vicentina, e chiarisce che «nessuno dei tre partner può prendere iniziative unilaterali». A Milano per un incontro con gli analisti, Benassi afferma che, alla luce della crescita nel suo capitale degli azionisti stabili, oggi l'Ina si sente al riparo da scalate. Gli azionisti stabili in¬ fatti «hanno aumentato la loro quota e il loro mimerò, il Credit Suisse dovrebbe essere già al 3% e Suisse Re sta andando verso il 3%» e insieme raggiungono il 25%. Sul progetto di fusione tra Banconapoli e Bnl, Menassi aggiunge che dopo la privatizzazione di Bnl «questo progetto non e morto. L'impegno ò di riesaminarlo, ma lo riprenderemo a tempo debito». Quanto alle Generali, spiega che con la compagnia triestina «non ci sono stati contatti». Poi, dopo aver anticipato che sul fronte dei premi la crescita dei primi dui' mesi e «a due cifre» e aver spiegato chi' nel 199!) il risultato netto Ina sarà inferiore all'utili' '98 , sul quale hanno giocato plusvalenze non ripetibili (come quella dell'operazione Unim), Benassi ribadisce la volontà di «crescita» della compagnia, anche con acquisizioni ili «altre compagini' grandi e ben gestite». «Siamo potenziale preda - ammette -ma siamo anche ragionevolmente forti in termini di capitalizzazione, soci e mezzi propri, e abbiamo anni per giocare da attori sul mercato». Sul fronte del gruppo guidato da Giovanni Bazoli, le assemblee di Ambroveneto, Cariplo e Intesa approvano i rispettivi bilanci con utili netti di 232 miliardi, 522 miliardi e 235 miliardi che consentono un dividendo di 80 lire alle ordinarie e 100 alle risparmio. Sul fronte del riassetto bancario, Bazoli si trincera dietro: «Le cose prima si tanno e poi si dicono». Luigi Arcuti

Luoghi citati: Bilbao, Ina, Madrid, Milano, San Paolo, Torino