Fazio: riformare le pensioni di Stefano Lepri

Fazio: riformare le pensioni «Solo così si può creare lavoro. Il Sud è una opportunità» Fazio: riformare le pensioni «Troppe spese, il fisco non può calare» Stefano Lepri ROMA Di tutto ha parlato, il governatori! della Banca d'Italia, tranne del costo del denaro. Insignito dall'Università di Cassino di una laurea honoris causa in giurisprudenza, Antonio Fazio ha accennato alla guerra nel Kosovo augurandosi un intervento dell'Onii, ha analizzalo la Costituzione italiana nelle sue origini e ne ha proposto una modifica federalista, ha citato con eleganza Aristotele, ha rivendicato «l'anteriorità della persona rispetto allo Stato». Alla sua nota ricetta economica - riforma delle pensioni, meno tasse, più flessibilità del lavoro - ha aggiunto ritocchi per imprimerle un carattere equidistante dalle parti politiche. Inevitabile, a questo punto, alimentare la chiacchiera di palazzo che vuole il capo della Banca d'Italia nella lunga lista dei candidati al Quirinale. Agli operatori economici intemazionali farà più impressione il silenzio sulla ardita e sorprendente scelta della Banca centrale europea, giovedì scorso, di ridurre dal 3 al 2,5 per cento il suo tasso di intervento. La farà, perché Fazio non é il primo ad aver preferito tacere, tra gli undici governatori nazionali membri del consiglio a 17 che ha preso la decisione. Secondo alcune voci, sia lui sia i pari grado francese, Jean-Claude Trichet, e spagnolo, Luis-Angel Rojo, sarebbero stati riluttanti. Nessuno dei tre si è espresso, finora. E' del resto opinione diffusa tia le banche italiane - restie ad adeguarsi abbassando i propri tassi che il ribasso stia stato deciso dalla Bce soprattutto per ragioni di equilibri internazionali e vada oltre le tendenze dei mercati, dove d credito era già abbondante. A Cassino, Fazio non ha elencato il minor costo del denaro tra i fattori positivi nell'attuale situazione economica in cui «l'obiettivo della crescita e dell'occupazione» é «tra i compiti primari della Nazione» e deve vedere tutte le forze politiche impegnate «al di sopra delle legittime diversità di posizione». Tra le righi! appare invece un marcato timore che il clima di guerra rallenti ulteriormente l'economia. Per creare più lavoro «passi sono stati fatti nella giusta direzione» ma altri passi, «decisivi», vanno compiuti, soprattutto accrescendo «la flessibilità nei suoi vari aspetti». E' di nuovo il richiamo a riempire di contenuti il patto sociale. Più in dettaglio, secondo Fazio «le modalità di assunzione, gli orari di lavoro e il livello delle retribuzioni devono essere in grado di adeguarsi alle differenziate e mutevoli situazioni delle produzioni»; ovvero, salari e numero degli occupati dovrebbero poter crescere quando l'azienda va bene e calare quando l'azienda va male, in «una sorta di compartecipazione di fatto all'evoluzione delle condizioni economiche delle imprese». Nell'era della globalizzazione l'Italia soffre di «debolezza competitiva». Ma il Sud, sostiene il governatore, non è una palla al piede, il suo svduppo è anzi «una opportunità per tutta l'economia italiana» e la riforma federalista della Costituzione dovrebbe preservare «una solidarietà di fondo tra le regioni». Fazio propone un triplice rimedio per il Mezzogiorno: maggio/i investimenti in infrastrutture; più severa tutela dell'ordine pubblico perché la criminalità ostacola le imprese medie e piccole; costo del lavoro più basso anche per combattere gli impieghi in nero. Per alleggerire subito l'eccessivo carico tributario non si può far molto, ina «nel medio periodo» l'unica via per giungervi è «una riduzione della spesa previdenziale pubblica». Olii il governatore della Banca d'Italia chiarisce di non volere una riforma delle pensioni all'americana (come quella proposta dal premio Nobel Franco Modigliani): per ragioni di equità e solidarietà, «alla base deve rimanere una struttura pubblica a ripartizione». Sulla stessa linea il ragioniere generale dello Stalo Andrea Monorchio, in un discorso a Roma, ha detto che «il sistema pensionistico rischia di collassare» e si è detto d'accordo con Fazio sulla necessità di abbassare la Dressione fiscale. IW: 1995 17.347 13.933.578 1241.712 j 13,6 2000 17.457 15.361.503 268.165 j 13,6 2005 17.640 16.861.561 297.445 13,7 jjnSiF' i7.818 Ti17jiai» 317.842 fiij \ J§ 2020 j 18.449 j 22.600.309 416.945 15,2 ^ 2025 19.117 24.145.587 461.600 15,7 S» 2030 19.930 25.115.089 500.537 16,0 J 2040 20.542 27.370310 562.232 f 15,7 jT5«~ 19.953 SmiRw Jfiw\uj

Persone citate: Andrea Monorchio, Antonio Fazio, Claude Trichet, Franco Modigliani, Rojo

Luoghi citati: Cassino, Italia, Kosovo, Roma