Trovata nuova mappa dell'antica Roma

Trovata nuova mappa dell'antica Roma Importante scoperta archeologica: una pianta catastale che risale all'età domiziana Trovata nuova mappa dell'antica Roma Ai Fori Imperiali una «Forma Urbis» incisa su marmo ROMA Gli scavi dei Fori Imperiali riservano continue sorprese archeologiche. L'ultima scoperta é un frammento di una mappa in marmo che potrebbe essere del primo secolo d.C, quindi più antica della «Forma Urbis», la grande pianta marmorea dei Pori che risale all'epoca di Settimio Severo (inizio del III secolo d.C). Ed è questo a rendere interessante il ritrovamento. Ottimi costruttori e amministratori, i romani avevano map- pe catastali delle varie; zone della città redatte su materiali deperibili, andate perdute, e marmoree, che avevano anche scopo decorativo. La più nota è la «Forma Urbis», scoperta a suo tempo sulla parete della Chiesa dei santi Cosma e Damiano, ma che in origine ornava il Templum Pacis, Un frammento di una mappa più antica, di età agustea era già venuto alla luce nel 1994. Quello appena ritrovato è di marmo bianco, di una settantina di centimetri, a scala 1:246 (come la Forma Urbis). «Purtroppo riproduce il Foro di Augusto, che conosciamo già benissimo», racconta il sovrintendente ai Beni Archeologici della capitale Eugenio La Rocca. Ma intanto rivela un dettaglio nuovo: sulla mappa è infatti segnato un ingresso in corrispondenza del Foro di Nerva (allora inesistente) finora sconosciuto agli archeologi. E davanti a una colonna del portico è segnata la base di una statua, anch'essa ignota agli studiosi. Piccole conoscenze in più su quell'area. In più, il disegno stesso appare tracciato in modo più elegante di quello della Forma Urbis. E tutti questi indizi farebbero pensare che ci si trova davanti a una mappa più antica. «Sarebbe un dato scientificamente importante perché confermerebbe sia che esistevano Forme Urbis precedenti, sia che c'erano diverse topografie dei Fori rispetto a quelle su cui ci siamo basati», spiega Silvana Rizzo, responsabile degli scavi. Gli archeologi non sono ancora sicurissimi della datazione del frammento, ritrovato soltanto un paio di giorni fa, al di sotto di un'area di sepoltura con scheletri di cavalli, di età medievale (X sec.d.C). «Dobbiamo ancora fare dei confronti più accurati», spiega Rizzo. Ma La Rocca da parte sua sostiene che «appare molto verosimile che si possa trattare di una prima redazione della Forma Urbis», dunque più antica. Insieme al pezzo di mappa è emerso dalla terra anche una statuetta di Crisippo, un filosofo stoico molto in voga tra l'intellettualità romana. Anche Andrea Giardina, storico antichista della Sapienza, concorda sull'interesse della scoperta. «Queste carte marmoree, dopo i monumenti e i ritrovamenti materiali, sono le fonti più importanti della nostra conoscenza della città, ben più precise delle fonti letterarie e di quelle epigrafiche rappresentate dalle monete». Ma per Giardina il ritrovamento ha anche un «valore simbolico», legato ai nuovi scavi dei Fori Imperiali, che definisce «una vera rivoluzione» per l'archeologia romana. [m. g. b.] I Fori Imperiali Li pianta catastale anteriore a quella di Settimio Severo è stata trovata durante gli scavi nel Foro della Pace

Persone citate: Andrea Giardina, Eugenio La Rocca, Giardina, La Rocca, Rizzo, Settimio Severo, Silvana Rizzo

Luoghi citati: Roma