Nel Paese dei balocchi trionfano i videogames di Stefano Mancini

Nel Paese dei balocchi trionfano i videogames Rimini: ma al salone dei passatempi resistono con successo giochi tradizionali come Risiko e Subbuteo Nel Paese dei balocchi trionfano i videogames Stefano Mancini inviato a RIMIMI Soldatini e trenini sono diventati roba da collezionisti. I padri di oggi si rassegnino; ai loro figli piace altro, li comprino per sé, se non vogliono farne a meno. I giochi del Duemila? Roba elettronica, è ovvio. Da decenni sentiamo dire e ripetiamo che il prossimo millennio sarà dominato dai computer. Eccoci accontentati. Eppure il gioco tradizionale ha ancora un suo pubblico, non sempre giovanissimo, ma comunque affezionato. Si può provare per credere. Per prima cosa occorre andare a Rimini, città che in fatto di divertimento ha già una buona cultura. Poi bisogna entrare nel centro fieristico, dove fino a domenica si tiene il primo «Fun & games», e cominciare a «toccare», perché nessuno ti proibisce di farlo. Anzi. Gli organizzatori hanno voluto coinvolgere il pubblico e farlo «partecipare al gioco». «Siamo uno dei Paesi che compra meno giocattoli dice Sergio Rossi, direttore generale di Cosmofiere -. Speriamo in questo modo di cambiare mentalità». A disposiziono dei più piccoli sono stati messi auto e moto a batterie che sfilano in pista, casotti! gonfiabili e scivoli, facili computer che loro impareranno presto a usare meglio di mamma e papa. Tutto e a portata di mano. Ma si diceva dell'elettronica. Il rokenbok e qualcosa di diabolico: quattro ruspe telecomandate si muovono avanti e indietro, caricano materiale, lo trasportano sulle rampe di un autosilos, lo scaricano e così via. Il gioco tiene impegnati fino a quattro bambini, ognuno con la propria ruspa o il proprio camion. Il telecomando offre l'effetto videogame perché è uguale ai ioypad delle playstation. Ciliegina sulla torta, la compatibilità con i mattoncini Lego: il silos e ampliabile o modificabile secondo fantasia. Chi ha qualche anno in piti può sfidare altri visitatori in una serie di tornei: «Subbuteo», il calcio da tavolo di moda negli anni Settanta e oggi in fase di rilancio: «Risiko» (intramontabile), ovvero la guerra giocata con i dadi. E poi gare di videogames, di flipper, di puzzle o di tiro a canestro. L'ultima tentazione e il confronto virtuale su Internet, contro ninnici lontani e invisibili. Il grande gioco, a Rimini, comincia appena entrati nell'urea fiera. Ai partecipanti viene fornito un indizio per dare la caccia ai «Noiodroidi», personaggi cattivi nascosti tra i visitatori. Ieri il primo vincitore è stato premiato da Susanna Messaggio, madrina della manifestazione. Per il giro tra gli stand conviene lasciarsi guidare dai propri gusti (o dai figli). La Bontempi offre tutto per la musica, dalla trombetta alla tastiera «midi» che consente di collegarsi a un computer, creare suoni e cantare con il karaoke. E, clamorosa anteprima, i nuovi strumenti musicali della Barbie azzurri e verdi, colori che sostituiranno presto il rosa. La Peg-Perego presenta le ul¬ time linee di auto e trattori a pedali o batteria, con le forme arrotondate che piacciono tanto ai designers. La Grazioli ha studiato il modo di far giocare assieme maschietti e femminucce: il distributore di benzina con il bar. Parità dei ruoli? Nossignore: lui fa il pieno, lei serve bibite. Lo stand più ricco ò quello Clementoni. Presenta la linea dei giochi in scatola «Sapientino», quella di «Scienza e gioco» (ultima, tecnologica generazione del piccolo chimico), i com¬ puter dai 3 anni in su, i kit per il bricolage e i puzzle. Soprattutto i puzzle. «Abbiamo realizzato quello più grande del mondo spiega Mario Clementoni, fondatore dell'azienda marchigiana -. Rappresenta "L'amor sacro, l'amor profano" di Tiziano, 13.200 pezzi». Ma la fantasia e la creatività di chi inventa giochi non scalfiscono la fortuna dei giochi elettronici che arrivano dall'Estremo Oriente. I produttori italiani fanno buon viso, gli educatori tradizionalisti non li ascolta più nessuno. Giovanni Battista Orsi, presidente dell'Assogiocattoli, cerca di mediare: «Il gioco migliore è quello adeguato al bambino. Un meccanismo troppo complicato è frustrante, uno troppo semplice annoia. La buona scelta è compito dei genitori: evitino di basarsi sui gusti della loro infanzia». Secondo i dati dell'Assogiocattoli, il mercato italiano del gioco tradizionale fattura oltre 2 mila miliardi (contro una stima di 1800-1900 per quello elettronico). Le aziende del set¬ tore sono 250, gli occupati 6500. Negli ultimi anni molto è cambiato. Intere generazioni di italiani sono cresciute con il trenino e la pista delle macchinine, i fucili giocattolo e le bambole. Oggi i bambini masticano fantascienza. «Ma non è soltanto un cambiamento nei gusti spiega Orsi -. Sono calate le nascite e aumenta la vita media: i divertimenti devono essere pensati anche per un pubblico di adulti». Ma qual è il peggior nemico del gioco? «La televisione». ROKENBOK Ruspe e camion, telecomandati da un py-pad tipo console di videogiochi, caricano e trasportano palline colorate o altri oggetti su un silos. E' compatibile con i mattoncini del Lego e fa giocare fino a 4 bambini contemporaneamente. Prezzo base 300 mila lire. SAND MOUSE E' una macchinetta a gettone da noleggio fatta per muoversi sulla sabbia, li motore elettrico alimentato a batteria consente di raggiungere i 12 chilometri l'ora. Prossimamente sulle nostre spiagge. NOVITÀ1 PER GIOCARE MEGAPUZZLE «Amor sacro e amor profano» di Tiziano in 3.200 pezzi, dimensione 292,5 per 135 centimetri. Il massimo per gli appassionati dei puzzle, un'impresa titanica per tutti gli altri. Prezzo previsto 150 mila lire. EURO Il primo gioco europeo sull'Euro, per maneggiare in anteprima le banconote della nuova moneta dell'Ile. Vince, ovviamente, chi riesce a guadagnare di più. Costa tra le 35 e 40.000 lire Si chiama «sand mouse» e si annuncia come la novità in spiaggia nel '99

Persone citate: Clementoni, Giovanni Battista, Grazioli, Mario Clementoni, Orsi, Perego, Sergio Rossi, Soldatini, Susanna Messaggio

Luoghi citati: Estremo Oriente, Rimini