«Processate Giudice per mafia»

«Processate Giudice per mafia» «Processate Giudice per mafia» Palermo: l'onorevole rinviato a giudizio Antonio Pavida corrispondente da PALERMO Il deputato di Forza Italia, Gaspare Giudice, è stato rinviato a giudizio ieri a Palermo per associazione mafiosa e altri sette capi d'imputazione, Ira ì quali bancarotta fraudolenta e riciclaggio di soldi «sporchi» (piando era funzionario della Cassa di Risparmio siciliana. Giudice, 56 anni, di nobile famiglia, già numero due di Fi in Sicilia (si dimise l'anno scorsoi, sarà processato il 7 giugno dai giudici della Settima sezione penale del tribunale presieduta da Alfredo Morvillo, cognato di Giovanni Falcone. Il rinvio a giudizio Segue di appena due giorni i 22 voti di scarto che alla Camera hanno impedito l'arresto di Marcello Dell'Utri. Ora sul «caso Giudice» i; venuto meno l'effetto sorpresa. Infatti la decisione, presa dal gip Renato Grillo al termine della terza udienza preliminare, era data per scontata un po' da tutti, dopo che l'otto luglio dell'anno scorso a Montecitorio il voto era stato solo parzialmente a favore di Giudice. Il Parlamento, è vero, si pronuncio contro l'arresto del deputato azzurro del collegio di Bagheria, a quindici chilometri da Palermo, ma concesse contestualmente l'autorizzazione a procedere contro di lui. Il gip ha ordinato il processo anche per altri sedici imputati, mentre la posizione di cinque e slata stralciala perche hanno ottenuto il rito alternativo. Fra questi ultimi vi è Rosalia Stantii, moglie del capomafia latitante di (laccamo Nino Giuffrè, che e impiegata comunale addetta all'ufficio urbanistico. Niccolo Giaccio, messo comunale di Caccamo, è l'unico prosciolto. Fra stato incriminato solo per peculato. La vicenda è affollata da mafiosi, ma pure da sportivi della vela (Giudice e un appassionato velista) interessati a tre società nautiche che secondo la procura sarebbero state adi comodo» Proprio indagando su di esse i magistrali della direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore Gian Ciarlo Caselli, si sono convinti che il deputato azzurro era st.ito l'anello di congiunzione tra il clan Panzeca di Caccamo e i boss palermitani, fra i quali Pietro Vernengo e Carlo Greco. I caccamesi, in particolare, avrebbero riversalo capitali «sporchi» nelle società nautiche. Giudice ha sempre escluso di aver ricevuto soldi, o voti, da boss o soliamo da persone con legami maliosi. Ha ammesso si di aver conosciuto qualche persona che poi ha avuto noie con la giustizia, ma ha sostenuto di aver sempre agito alla luce del sole, sia quando diresse l'agenzia della Cassa di Risparmio a Termini linerese e sia nel suo primo incarico parlamentare.

Luoghi citati: Bagheria, Palermo, Sicilia