I medici minacciano la serrala di Maria Corbi

I medici minacciano la serrala Rivolta contro la riforma Bindi: «Il tetto a 67 anni mette in pericolo 100 mila pensioni» I medici minacciano la serrala /fondi integrativi di aziende e categorie serviranno a pagare le prestazioni non rimborsate dalla Sanità Maria Corbi Roma Modici contro il ministro Rosy Hindi. In partita è aperta. La riforma sanitaria nazionale, numero tre, non piace ai camici bianchi che, dopo le proteste por un provvedimento che, secondo loro, «accelera il definitivo affossamento del servizio sanitario», passano alle minacce. A fine maggio i leader delle maggiori organizzazioni sindacali degli ospedalieri, dei medici di famiglia, degli specialisti convenzionati e dei dentisti progettano iniziative di lotta. La più clamorosa potrebbe essere una «serrata» dogli studi medici. «E' una riforma contro i modici o contro i cittadini», ha spiegato ieri Enrico Bollerò dell'Anaao. «Tra i modici c'e disagio, rabbia e sconforto per questo decreto porche questo provvedimento non va verso un miglioramento del servizio e penalizza i medici. La riforma consegna il Paese ad un servizio burocratizzato, autoritario e statalista dal sapore di socialismo reale». I punti di contrasto sono molli Ma al centro di questa polemica rimane comunque hi pensione a 67 anni, che andrebbe a penalizzare molto, dicono i medici, l'ente di previdenza privato mettendo in pericolo 100 mila pensioni. Malumori anche por l'obbligo di scella tra professione denl.ro l'ospedale o fuori, negli studi privati. «Due anni fa, si lamentano i medici, i posti letto realizzati por l'attività privata dentro lo strutturo pubbliche erano poco più di 800, oggi sono 1000 su un totale di 13.000. E in queste condizioni non si può avviare nessuna attivita: sarebbe stato meglio rinviarla». ■ La Kp-Cgil modici, invece, dà un giudizio positivo «nell'impianto complessivo del progetto di riforma sanitaria», ma critica la deroga concessa ai primari con rapporto non quinquennale di permanerò in tale condizione senza obbligo di opzione por il regime intranioenia. Deroga, dicono, «in aperto contrasto con quanto stabilito dalla Finanziaria». Se i medici protestano, gli italiani sperano noi miracolo: nion- te più code, inefficienze, inutile burocrazia. Insomma una sanità moderna ed efficiente. Sarà cosi? Forse, ma corto non subito, visto che per attuare le nuove linee decise dal ministro occorreranno regolamenti e decreti applicativi. Tradotto in tempo significano mesi, in alcuni casi anni. Tra le novità che più incuriosiscono i «clienti» della Sanità pubblica c'è l'introduzione dei Fondi integrativi riconosciuti dal Servizio sanitario nazionale. In pratica dello «casso» private costituito da categorie definite, aziende, enti pubblici che forniscono le prestazioni non comprese dal servizio sanitario nazionale. Facendo alcuni esempi, il fondo coprirà le spese di una persona che si ricovera in una struttura ospedaliera nel reparto solventi oppure in una struttura privata ma accreditata. Ma anche gli interventi di chirurgia estetica non conseguenti a malformazioni congenite o incidenti gravi. Oltre alle analisi di gravidanza non ritenuto necessarie dal protocollo dol Ssn. O le ecografie «in più» che una donna «in attesa» deciderà di fare. Spetterà, comunque, a chi istituisce i fondi definire quali prestazioni inserire nell'ambito di applicazione. Molte aziende hanno già, in realta, dei propri tondi, solo che non sono disciplinati per cui di latto erogano sia prestazioni addizionali al Ssn, sia sostitutive. La grossa novità, e altro contro di polemiche, è che le prestazioni sostitutive rispetto a quelle già orogate dallo Stato possono continuare ad ussero orogate dai Fondi, se vogliono, ma non sono più agevolato fiscalmente. Lo agevolazioni fiscali, ai contributi versati, sono estese solo ai Fondi che hanno le caratteristiche previsto dal decreto legislativo. Ossia che erogano prestazioni aggiuntive (come l'intervento estetico) o prestazioni comprese ma per la quota a carico del cittadino (le camere a pagamento negli ospedali) oltre alle cure odontoiatriche, le cure non convenzionali (agopuntura e omeopatia) o curo termali. Tutte questo prestazioni, naturalmente, potranno essere coperte dai Fondi a patto che siano dato da strutturo accreditate dallo Regioni. Come questa cassa debba funzionare, so con rimborso oppure con convenziono diretta (si va da un medico convenzionato e non si paga la visita), lo stabilirà un regolamento. I CAMICI BIANCHI IN NUMERI fri n m 47.500 MEDICI Dl FAMIGLIA 16.000 IMPIEGATIALLA GUARDIA MEDICA 3.600.000 STIPENDIO MINIMO Dl UN MEDICO 0400 PEDIATRIPUBBLICI Ì Il ministro della Sanità Rosy Bindi. Il suo progetto di riforma della sanità non piace ai medici

Persone citate: Bindi, Rosy Bindi, Rosy Hindi

Luoghi citati: Roma