Mani pulite a Gerusalemme di Aldo Baquis

Mani pulite a Gerusalemme Condannato il leader del 3° p;irtito Mani pulite a Gerusalemme Aldo Baquis nostio servizio ila TEL AVIV ... Il mondo politico israeliano e stato illeso a soqquadro, a un mese da critiche elezioni, dalla condanna a quattro anni di reclusione comminata ieri dal tribunale distrettuale di Gerusalemme a uno degli esponenti politici pili influenti negli ultimi dieci anni il rabbino Arie Machluf Dori. (40), leader del partito ortodosso Shas che per numero di deputati e inferiore solo al partito laburista di Fluid Barak e al l.ikud di Benyamin Netanyahu. Dori - che ha subito annunciato un ricorso alla Corte Suprema e che pertanto non dovrà scontare fin d'ora la pena detentiva - è stato molile condannato a pagare una multa di 2r>() mila shekel (Ilo milioni di lire) per aver accettato bustarelle per un ammontare di 170 mila dollari quando, circa 12 anni fa, fungeva da direttore generale del ministero degli Interni. La sentenza - che è stata accolta con costernazione da centinaia di migliaia di ebrei sefarditi che vedono in Dori un «mito» in quanto e salito dai ceti sociali più umili lino ai vertici della polii ica israeliana - decapita di fatto il partito «Shas». Dori e infatti il leader politico incontrastato di questo movimento ultraortodosso nato alla fino degli Anni Settanta in polemica sia con il mondo laico, sia con i religiosi ashkenazili (ossia di origine mitteleuropea). Già ieri vari esponenti politici israeliani hanno affermato che non potranno includere Shas in future coalizioni di governo se restasse alla guida del partilo. Al tempo slesso la guida spirituale di Shas - il rabbino Ovadia Yossof é neutralizzata alla vigilia del volo da un infarto provocato, almeno indirettamente, dalle traversie giudiziarie del suo discepolo prodiletto, il rabbino beri. Dietro alla sentenza del tribunale di Gerusalemme Deri ha visto una macchinazione politica volta ad arrestare l'ascesa del suo partito, balzato in breve tempo da quattro agli attuali dieci deputati. Nelle propaganda elettorale Shas l'ara leva sulla condanna per dimostrare che il suo leader é stato vittiina dell'establishment ashkcnazita, «lo stesso establishment - ha osservato il deputato di Shas David Tal - che negli Anni Sessanta e Settanta non ebbe niente da ridire sul furto sistematico di reporti archeologici da parte di un grande generale». Tal alludeva al generale Moshe Dayan, un appassionato di archeologia, che adornò il suo giardino con sarcofaghi egizi e altri reperti che furono poi consegnati - dopo la sua morte - al Museo Israel di Gerusalemme. Malgrado il discutibile comportamento privato. Dayan funse da ministro degli Esteri e fu uno degli architetti dogli accordi di pace con l'Egitto. «Useremo la condanna per raddoppiare la nostra forza in parlamento» ha avvertito Tal. Se ciò avvenisse, il premier eletto troverebbe molto arduo costituire una coalizione stabile.

Persone citate: Arie Machluf, Barak, Benyamin Netanyahu, Dayan, Deri, Moshe Dayan, Ovadia

Luoghi citati: Egitto, Gerusalemme, Shas David Tal, Tel Aviv